Tennis, Internazionali d’Italia: Paolini, Sinner e Musetti riscrivono la storia a Roma


Jasmine Paolini, Jannik Sinner e Lorenzo Musetti riscrivono la storia a Roma. La 29enne di Castelnuovo di Garfagnana con la vittoria su Peyton Stearns si guadagna il pass per la finale degli Internazionali d’Italia. Un risultato che mancava da 11 anni. Jas è infatti la terza azzurra in finale a Roma nell’Era Open dopo Raffaella Reggi (1985) e Sara Errani (2014). “Sono contentissima, non so cosa dire. Un sogno. È un sogno giocarsi la finale qui”, ha detto la numero 5 del ranking Wta. Prossima avversaria della toscana, l’americana Coco Gauff, che ha battuto la cinese Zheng dopo una maratona di 3h34’. La statunitense è in vantaggio 2-1 negli scontri diretti con l’azzurra, ma la sfida più recente, datata 19 aprile 2025 nei quarti di finale a Stoccarda, ha sorriso alla Paolini che ha vinto 6-4 6-4.
Sinner e Musetti in semifinale. Vittoria senza storia per l’altoatesino che archivia la pratica Casper Ruud con un 6-0, 6-1 in poco più di un’ora di gioco. Una partita perfetta per Sinner che in semifinale, affronterà l’americano Tommy Paul. “Prima semifinale a Roma? Per me è molto importante, vediamo cosa succede”, ha commentato Sinner, contento di “aver alzato sempre il mio livello, partita dopo partita”. Ma l’azzurro rimane con i piedi per terra in vista del prossimo match: “le cose possono cambiare in un attimo. Domani c’è un altro giocatore, con altre difficoltà, quindi non diamo nulla per scontato. Però credo che dopo tre mesi, arrivare qua a Roma e fare una semifinale è davvero un ottimo torneo”.
Jannik ha anche commentato il momento d’oro dell’Italia del tennis: “Musetti? Credo che siamo molto fortunati a essere italiani perché giocare qua è molto speciale: ci siamo io Lorenzo e Jas (Paolini, ndr). È incredibile, siamo molto contenti e cercheremo di fare il meglio”.
Ruud: “Sinner vicino alla perfezione”. Il tennista norvegese a ‘mixed zone’ ammette la superiorità dell’avversario. “E’ la cosa più vicina alla perfezione che abbia mai visto, almeno come giocatore che gioca contro qualcuno”. “Tutto quello che usciva dalla sua racchetta sembrava andare a cento miglia all’ora – ha aggiunto -. I suoi colpi tornavano indietro come se stesse sparando, erano molto pesanti. È stato semplicemente impressionante. Ovviamente avrei voluto che fosse un incontro più combattuto e avrei voluto poter dare anche alle persone un match più lungo, mi sentivo pronto, ma lo era anche lui”.
Per Musetti, sul percorso per la finale c’è il tabù Alcaraz. Lo spagnolo ha vinto gli ultimi quattro precedenti, compreso quello in finale a Monte-Carlo dello scorso 13 aprile. Alcaraz arriva dalla vittoria su Jack Draper, Musetti invece è stato protagonista di una straordinaria cavalcata con le vittorie su Medvedev e Zverev.