17mila chilometri di avventura e follia: Dino Lanzaretti incanta Thiene

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

“Quella notte l’umidità del mio corpo ha fatto congelare sacco a pelo e guanti. Per paura di morire assiderato non ho dormito giorni”.

Questo è solo una delle pazzesche avventure raccontate ieri sera dal 40enne di Santorso Dino Lanzaretti, salito agli onori della cronaca l’anno scorso per aver attraversato in bicicletta il “Polo del Freddo”, la zona più fredda del mondo dove le temperature arrivano anche a -58°.

Lanzaretti è stato ospite della nuovissima Casa Insieme di Thiene, a raccontare la sua folle e straordinaria avventura ciclo-turistica. Oltre 200 persone per due ore sono state letteralmente stregate dal racconto di questo folle (ma in senso buono) ciclista, che da 15 anni gira il mondo in lungo e in largo con la sua bici, dividendo il suo tempo tra queste avventure ed il lavoro come cuoco in rifugio di montagna.

“L’anno scorso mi sono detto: da 15 anni faccio questi viaggi e il mondo l’ho visto quasi tutto, mi serve uno stimolo nuovo e travolgente – ha spiegato Lanzaretti – il mio motore, la curiosità, mi ha portato a scoprire il Polo del Freddo, in Siberia. Un luogo dove in febbraio le temperature scendono attorno ai -60°. Ho capito che era li che sarei dovuto andare”.

Lanzaretti ha quindi raccontato con la sua incredibile simpatia come si è preparato a questa impresa, di quando abbia studiato e di come si sia ingegnato per farcela, attraverso foto e video. Partito in febbraio, ha attraversato il Polo del Freddo partendo dalla località di Magadan, estrema Siberia Orientale. Ha vissuto sciogliendo la neve e mangiando cibo congelato, rischiando più volte di morire assiderato e salvandosi grazie alla sua abilità e anche ad incontri occasionali con cacciatori della steppa che l’hanno scaldato e cibato. “Ho avuto veramente paura di morire, certe notti non dormivo per paura di non svegliarmi – ha detto ancora Lanzaretti – 60° sotto lo zero sono qualcosa di impensabile. Fortunatamente me la sono cavata, è stata un’esperienza ai limiti della follia”.

Passato il Polo del Freddo la strada è stata ancora, ma quanto meno “in discesa”, non tuttavia senza altre peripezie. Dopo 15mila chilometri attraverso la Mongolia, Kirghizistan, Tagikistan, Azerbaijan, Turchia e Grecia, Lanzaretti è finalmente tornato a casa, chiudendo il suo viaggio con la consueta simpatia: accolto in piazza a Schio dalle autorità locali ha esclamato, di fronte a un buon bicchiere di vino, “L’impresa pi dura xe sta stare un ano sensa proseco!”, strappando una risata e un sorriso a tutti, e andando poi ad abbracciare “la donna più importante della mia vita: mia nonna”.