Into the wild – La sfida di Bellini: in zattera dai fiumi inquinati all’isola di plastica

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Tra montagne, ghiacciai o deserti, per terra, via mare o in aria; di corsa, col tuo passo o perfino da fermo. Il viaggio puoi immaginarlo in mille modi diversi, ma comunque tu lo compia è la solitudine che ti porta a viaggiare dentro di te, alla scoperta di chi sei, di cosa vuoi davvero. Fai i conti con te stesso, e se davvero li fai, scopri inevitabilmente quanto nel viaggio della vita per cambiare, anche solo per cambiare idea, ci vuole coraggio.

E’ così per tutti coloro che hanno provato l’esperienza del viaggiare soli. Compreso Alex Bellini: uno che nella vita di professione fa l’avventuriero e l’esploratore, come rispondono i suoi figli alla domanda su quale sia il lavoro di papà. Del resto i bimbi alle domande sanno subito rispondere senza tanti giri di parole. E poi come definire diversamente uno che a venticinque anni aveva già attraversato l’Alaska a piedi trainando una slitta, corso la Marathon des Sables e avviato i suoi primi viaggi per mare?

Primo uomo ad attraversare l’Oceano Pacifico in barca a remi, Alex si è poi preso la briga di correre in settanta giorni da Los Angeles a New York, prima di attraversare con slitta e sci in Islanda il ghiacciaio più grande d’Europa. Da anni progetta di vivere per un anno in un iceberg alla deriva assistendo al suo scioglimento, come una sentinella nel bel mezzo di un pianeta che, nella responsabilità, nell’indifferenza e nella sonnolenza degli uomini, ogni giorno cambia.

Ci vuole coraggio. Ma per Alex il coraggio non è la straordinarietà o l’atteggiamento degli eroi. Il coraggio è un atteggiamento da allenare ogni giorno, fuori da qualsiasi avventura. Il coraggio di non lamentarsi, di cambiare le proprie idee, di andare avanti e di tornare indietro, di lasciare una strada per l’altra. La sfida, è in fondo, semplicemente sopravvivere a se stessi, alle proprie certezze, alle proprie convinzioni.

Esplorazione, avventura e isolamento nella natura, secondo il luogo comune della civiltà, sono vita selvaggia. Ma più fai esperienza della natura, più ti immedesimi con essa, più ti ritrovi dalla sua parte. Nemmeno te ne accorgi e già ti chiedi se selvaggia è la natura, o selvaggi siamo noi nei confronti di essa. Capita già a chi si prende un minimo di tempo all’aria aperta, diviene insistente per chi nella natura ci vive, dirompente per chi come Alex nella natura ha costruito le sue imprese.

E’ tutto qui il senso della prossima spedizione, “10 Rivers – 1 Ocean”, di questo montanaro che ora viaggia verso il Great Pacific Garbage Patch, una enorme isola di plastica nell’Oceano Pacifico. Lo farà seguendo, su di una zattera costruita in plastica riciclata, il percorso compiuto da miliardi di bottiglie abbandonate nei fiumi più inquinati della terra prima di diventare parte integrante del nuovo nascente continente di plastica. Non semplicemente l’ennesima avventura, ma l’opportunità di documentare quanto selvaggio l’uomo sappia mostrarsi, con la leggerezza dei piccoli comportamenti quotidiani, nei confronti del suo Pianeta.

Guardare dal satellite i continenti di plastica è un’esperienza imbarazzante per ciascuno di noi, almeno quanto assistere al distacco delle masse artiche, molto più di guardar le foto dei ghiacciai alpini così com’erano solo trent’anni fa. Sempre meglio non vedere per molti ciò che è scomodo, ma qui si tratta davvero di far aprire gli occhi!

Un montanaro viaggia con la sua zattera, solo, lungo i dieci fiumi più inquinati della terra, verso un continente di plastica. Si chiama Alex Bellini, è un avventuriero ed un esploratore. Nei prossimi tre anni mostrerà al mondo quanto l’umanità abbia bisogno del coraggio di cambiare idea, di sopravvivere anzitutto a se stessa. Ci regala un video di presentazione della sua nuova straordinaria impresa. Condividerlo, da solo o insieme a questo articolo, può essere il nostro contributo a smuovere le coscienze. Perché non esiste un secondo Pianeta.

Nel viaggio della vita, per cambiare comportamenti, convinzioni ed idee, serve coraggio. Il coraggio di ogni uomo. Il coraggio dell’umanità. Buon viaggio Alex!