Sport e inclusione si incontrano a Hopen Space. Il 28 marzo quattro ospiti per parlare di talento


Dal suo nome si possono ricavare due traduzioni, entrambe dense di significato: “spazio aperto” e “spazio della speranza”. Hopen Space, infatti, non è una semplice palestra. “Lo spazio per ritrovare spazio” è il suo motto. Un luogo, in quel di Schio, dedicato non solo al benessere, ma anche all’inclusione e alla condivisione. Stefano Ruaro, primo atleta italiano con il Parkinson ad aver completato l’Ironman, è uno degli animatori di questo spazio consacrato allo sport inclusivo. E ne ha parlato con Mariagrazia Bonollo e Gianni Manuel ai microfoni di Radio Eco Vicentino.
Come spiega Ruaro, nell’intervista rilasciata alla rubrica “Parlami di Te“, Hopen Space è un centro in cui si fa “attività sportiva per atleti diciamo particolari”. Una struttura aperta a tutti quelli che “vogliono non superare gli altri, ma se stessi. Diamo spazio a persone che hanno difficoltà di vario tipo, ma lo facciamo assieme a persone che vengono ad allenarsi pur non avendo difficoltà. Il clima di inclusione che si crea rende l’ambiente più motivante”.
Non una semplice palestra, si diceva. E questo perché, come Stefano conferma, “all’interno di questa struttura facciamo tante cose, anche eventi. Parlando prevalentemente del ritrovare se stessi tramite lo sport”. Una realtà la cui riuscita è debitrice del “contributo di tante persone che ci hanno dato una mano, chi con delle donazioni, chi tirandosi su le maniche e venendoci ad aiutare. Poi ci sono persone che vengono ad allenarsi senza avere patologie e pagano la retta intera. Tutto questo ci consente di rimanere in piedi”.
Tante sono le discipline praticabili presso Hopen Space, continua Stefano, “in linea con le aspettative e le capacità di ognuno. Ci sono corsi di yoga e di qi gong, di ginnastica posturale e pilates. Tutte attività che si adattano alle varie esigenze ed età. Abbiamo cercato di creare un ambiente dove le persone possano sentirsi non in un luogo di cura ma di felicità”. Per quanto riguarda gli eventi, aggiunge, “saranno sempre più cadenzati, più regolari. Per invitare le persone a vedere quello che facciamo e sentire la storia di qualcuno. Perché ci sono tante persone che hanno una storia da raccontare”.
È il caso, ad esempio, dei quattro protagonisti di “Hopen Talks“, il prossimo evento targato Hopen Space. Una serata, spiegano sul sito della struttura, votata alla celebrazione del talento “nella sua accezione meno comune, più silenziosa e vera. Un momento per farsi ispirare da incredibili storie di valore”. “Attraverso questo evento – proseguono -, Hopen Space desidera celebrare il talento in tutte le forme, invitando la comunità – in particolare quella più giovane – a partecipare, con l’obiettivo di rivelare che, forse, il talento è già parte di ciascuno di noi”.
I quattro ospiti della serata condivideranno le loro storie “dandoci nuovi spunti per riflettere su come riconoscere il talento e come renderlo manifesto”. I talks vedranno protagonisti: Davide Librellotto, autore e talent strategist researcher; Michel Roccati, atleta e prima persona al mondo ad aver riacquisito, grazie all’intelligenza artificiale, l’uso delle gambe dopo una lesione spinale; Lino Breda, monaco e conduttore di incontri e corsi di spiritualità e approfondimento biblico ed ecumenico; Valentina Perniciaro, caregiver nonché fondatrice e portavoce della Fondazione Tetrabondi. Appuntamento venerdì 28 marzo, alle 20:45, presso la sede di Hopen Space in via Lago Trasimeno 36, a Schio.
Gabriele Silvestri