Elezioni comunali: è tempo di alleanze politiche ma lista civica e Pd disdegnano il flirt

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La primavera è alle porte, e con essa anche le elezioni amministrative imminenti, che vedranno (anche) i cittadini di Breganze recarsi ai seggi armati di schede elettorali. Ma è anche la stagione degli amori e, tra i tanti che sbocciano, rimane invece “congelato” quello paventato tra la lista civica al governo Breganze Attiva e il circolo del Partito Democratico locale. Entrambi gli schieramenti assicurano il dialogo, nonostante le frizioni, ma alle avances provenienti da sinistra, con tanto – pare – di rivendicazioni di posti e incarichi – la lista del sindaco in carica Piera Campana dopo settimane di botta e risposta risponde estraendo dal mazzo un secco due di picche: “Se è così, nessun accordo”.

Un flirt politico appena abbozzato, destinato a naufragare ancor prima di imbarcarsi nelle acque agitate della campagna elettorale ormai alle porte, in vista della tornata di maggio 2019. “Abbiamo sentito il bisogno, prima di tutto, di aprire un dialogo con l’attuale amministrazione – recita uno stralcio della nota ufficiale di Giulio Laverda, segretario del Pd breganzese – pur consci delle grandi differenze di stile e di idee che lo dividono da questa, per vedere se era possibile trovare dei punti di contatto e creare un progetto comune”.

Un tentativo andato a vuoto. “La trattativa si è fermata dopo il primo incontro in quanto il gruppo di Breganze Attiva ha rifiutato per principio il confronto con noi, se non a titolo personale. Questo ostinato rifiuto di considerare qualsiasi altro gruppo come possibile interlocutore è purtroppo una caratteristica tipica di Breganze Attiva che d’altra parte ha governato questo paese per cinque anni senza mai senza mai dialogare con nessuno e chiudendosi in un isolamento autoreferenziale e decisionista da unti dal signore”.

“Le accuse di cercare poltrone – va giù pesante ancora Laverda – che il sindaco ci sta rivolgendo non sono altro che il tentativo di nascondere la verità: Breganze Attiva preferisce consegnare il paese in mano alla Lega piuttosto che ragionare insieme delle emergenze sociali ed ambientali che toccano la nostra comunità e su cui non ha saputo intervenire in maniera sufficiente. Con questo atteggiamento sta dimostrando, ancora una volta, come il suo interesse principale sia la difesa degli equilibri interni al proprio gruppo, fatti di mediazione tra interessi e posizioni meramente personali”.

Lo scambio di accuse, è però reciproco e fonda le radici forse ancora nelle elezioni di cinque anni fa, quando il centro sinistra si presentì frammentato al voto e Breganze Attiva vinse con poco più del 33% dei consensi. La replica della prima cittadina si è fatta attendere appena poche ore. “Breganze Attiva – scrive Piera Campana – è sempre stata aperta al dialogo con tutti. In cinque anni il Pd non ha mai sentito il desiderio di dialogare o di fare proposte ma si è limitato a fare opposizione, votando contro. Oggi propone un accordo in vista delle elezioni, chiedendo come precondizione che ci siano dei posti in lista e in giunta riservati ai suoi membri. Se avesse partecipato ai nostri incontri avrebbe scoperto che non ci sono decisioni già prese, né equilibri da salvaguardare, perché abbiamo sempre lavorato in sintonia e condividendo scelte dopo discussioni e confronti aperti e sereni”.

Concetto ribadito rivendicando la natura civica della proposta che il gruppo rinnoverà per un nuovo mandato in caso di successo alle urne. “Non siamo nati con le logiche di un partito e crediamo che per un paese come Breganze sia preferibile lavorare partendo dai valori e dalle idee, e non dalle geometrie variabili degli accordi tra partiti. Chi vuole contribuire ha sempre trovato le porte aperte per lavorare insieme, serenamente, su questioni concrete, affrontare i problemi e cercare soluzioni”.