“Forza Luca”, il tifo dei compagni per il 19enne in terapia intensiva dopo l’incidente

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Sta facendo il giro dei telefonini e dei social di tutti i giovani vicentini che praticano il calcio l’immagine della squadra di Terza Categoria del Montecchio Precalcino, unita come non mai non per festeggiare una vittoria ma per fare il tifo “a bordocampo”. Per regalare tutto l’incoraggiamento possibile a distanza all’amico e compagno Luca Revrenna, ragazzo di appena 19 anni che lunedì è stato soccorso in codice rosso dal 118, a Fara, in seguito a un tremendo incidente stradale.

E che, a distanza di 36 ore, si trova ad oggi assistito in maniera intensiva nel reparto di dedicato all’ospedale San Bortolo di Vicenza, sotto sedazione controllata in ragione dei politraumi subiti. Calciatore dilettante per passione e operaio termoidraulico per una ditta della zona da pochi mesi, il giovane di Breganze aveva staccato dal lavoro pochi minuti prima ed era alla guida della sua Ford Fiesta in via Astico, nella zona industriale tra Fara e il suo paese di residenza.

Il giovane automobilista avrebbe invaso la carreggiata opposta, per cause al vaglio dei carabinieri, andando a sbattere frontalmente su un Suv per poi venire sbalzato sull’asfalto dopo aver sfondato il parabrezza. Uno scenario da groppo in gola per chi ha assistito allo scontro nell’orario di punta del traffico (erano le 18.10) e per i soccorritori, con la Ford grigia ridotta a un ammasso di lamiere e un ragazzo di 19 anni in condizioni critiche a terra. All’arrivo del giovanissimo ferito nel polo berico, oltre alle fratture a un braccio e a livello vertebrale da valutare una volta uscito dalla terapia intensiva, è stato diagnosticato un trauma cranico importante. Questa la prima preoccupazione dei medici che lo hanno assistito, escludendo a distanza di qualche ora dai primi approfondimenti la necessità di un intervento chirurgico e tenendo il ragazzo monitorato costantemente.

Con cauto ottimismo e salvo complicazioni, formula dovuta in questi casi di incidente grave, Luca sarebbe ora fuori pericolo di vita, notizia accolta con un sospiro di sollievo da parenti, amici e compagni di passione del pallone che hanno voluto testimoniare la loro vicinanza con il gesto simbolico della foto di gruppo, e con lo striscione “Forza Luca“. Accompagnato da un cuore colorato di verde che accomuna i calciatori del club e una maglia con il suo numero 7 ad attenderlo quando si sarà pienamente ripreso, anche se è chiaro che il percorso di riabilitazione sarà lungo una volta scongiurato il pericolo. Queste immagini saranno sicuramente le prime che vedrà una volta destato dalla sedazione farmacologica.

Non c’è solo a Breganze chi prega per riabbracciarlo al più presto dopo questa brutta disavventura, in famiglia, ma anche a Levà di Montecchio Precalcino, dove si trova lo stadio comunale, per lui ormai una seconda casa e una seconda famiglia che non gli fa mancare tutto calore e che aspetta il suo attaccante di ruolo oggi impegnato a difendere con tutte le sue forze il proprio diritto alla vita in ospedale. “Stiamo tutti facendo il tifo per lui – spiega Giulio Costa, dirigente del club biancoverde -, Luca è un bravo ragazzo che si stava dando da fare, sempre in movimento: aveva trovato lavoro come idraulico e si era preso un auto, ricordo ancora quando sotto la pioggia veniva ad allenarsi in motorino, è con noi da tanti anni e con i suoi coetanei dal settore giovanile in questa stagione sta facendo bene in Terza. Lo aspetteremo”.

Ad unirsi nell’incoraggiamento simbolico anche atleti e dirigenti tesserati per così dire dell’altra prima squadra del Montecchio, un po’ i “fratelli maggiori” che condividono gli stessi colori della società, che milita in Seconda.