Dal diverbio per i lavori serali all’investimento: feriti una 50enne e il figlio minore


Una discussione tra due persone sorta per i classici “futili motivi” che si fa via via sempre più accesa, fino a far scattare la miccia e passare allo scontro fisico. Con epilogo cruento, vale a dire l’investimento di una donna di circa 50 anni. E’ accaduto ieri sera a Caltrano, nell’Altovicentino, in una zona centrale del Comune, in via Monte Cengio.
A finire in ospedale due persone, madre e figlio – un ragazzo di 17 anni secondo le prime indiscrezioni -, con altrettante ambulanze del 118 inviate sul posto e in seguito rientrate con diversi codici di gravità in pronto soccorso dell’ospedale di Santorso.
La donna, madre di due figli, è stata ricoverata in gravi condizioni, con la sospetta frattura del bacino e altre lesioni sotto accertamenti. Per il minore, invece, contusioni dovute pare al faccia a faccia con un 60enne residente a Chiuppano, che sarebbe l’investitore. Una baraonda sulla quale non è facile fare chiarezza per il momento, mentre i Carabinieri della stazione proprio di Chiuppano hanno attivato le indagini per ricostruire quanto accaduto dalle 20 circa di giovedì 17 luglio.
Uno scenario con più punti oscuri che certezze: ad essere coinvolti in questo fatto di cronaca inedito per il piccolo paese altovicentino sia cittadini italiani che di nazionalità marocchina, appartenenti a una famiglia residente in via Monte Cengio. All’origine del diverbio intercorso pare ci siano futili motivi legati alla presenza del chiuppanese che stava conducendo dei lavori di restauro in una delle abitazioni della zona, forse una protesta per i rumori provocati. Sarebbero “volate” parole pesanti, sino all’investimento delle donna da parte dell’auto guidata dal vicentino. A questo punto sarebbe intervenuto il figlio 17enne, fino all’arrivo di ambulanze del 118 e forze dell’ordine, alle quali spetta chiarire innanzitutto se la vittima dell’urto sia stata investita deliberatamente o accidentalmente. Nelle vicinanze, a terra, è stato trovato un attrezzo agricolo, un’ascia da legna ma non è chiaro se l’oggetto sia stato in qualche modo utilizzato nell’episodio, e da chi.
“Già ieri sera sono stata informata da vari cittadini – spiega Anna Campese, capogruppo di minoranza in Consiglio Comunale – di quanto accaduto. Dispiace, perché episodi di questo genere nel nostro paese non sono mai accaduti, ci sta a cuore che Caltrano rimanga un luogo tranquillo, ma è un motivo in più per rendersi conto che la sicurezza è un problema serio e bisogna farsene carico. In quella zona, che è poco illuminata, certe famiglie non mandano i figli all’esterno di sera per timore. In tempi non sospetti avevamo chiesto al sindaco rassicurazioni su impianto di videosorveglianza, un intervento da ultimare, che sono giunte solo a parole. Vedremo se sarà così”.
Allo stesso modo il primo cittadino caltranese, Alberto Dal Santo, ha appreso del fatto di cronaca e si è messo subito in contatto con i Carabinieri fornendo collaborazione. “Sempre massimo rispetto e fiducia per il lavoro delle forze dell’ordine – dichiara il sindaco -. E’ un fatto spiacevole quello di ieri, al di là delle responsabilità che verranno attribuite in seguito, e sicuramente da condannare. Caltrano è un paese tranquillo e deve rimanere tale, su questo non possiamo transigere, non deve mai più accadere nulla del genere”.
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