Quando un paracadute portò la libertà: 80 anni dopo il paese celebra la memoria di “Freccia”


A ottant’anni dalla notte in cui il maggiore britannico John Peter Wilkinson, nome in codice “Freccia”, fu paracadutato sulle montagne vicentine per coordinare la lotta partigiana, Caltrano si prepara a rendergli omaggio con una cerimonia commemorativa che si terrà domani, domenica 10 agosto a Bocchetta Paù. L’evento, promosso dal Comune di Caltrano con il sostegno di ANPI, AVL Vicenza e numerose associazioni combattentistiche, vuole ricordare una delle operazioni più significative della Resistenza veneta: la missione alleata Ruina Fluvius, condotta dal SOE britannico (Special Operations Executive), che tra il 1943 e il 1945 fu protagonista di decine di operazioni clandestine in Italia per sostenere i gruppi partigiani e sabotare le linee nemiche.
Wilkinson, ufficiale esperto e determinato, fu l’anello di congiunzione tra il comando alleato e le formazioni locali, in particolare quelle attive sull’Altopiano dei Sette Comuni. La sua morte, avvenuta poco dopo l’arrivo, resta ancora oggi oggetto di studio, ma il suo nome è inciso nella memoria collettiva come simbolo di coraggio e cooperazione internazionale. La cerimonia di domenica inizierà alle ore 10.30 con il ritrovo a Bocchetta Paù, dove interverranno rappresentanti istituzionali e storici, tra cui il dott. Nicola Cacciatore dell’Università di Padova, che offrirà una contestualizzazione storica della missione e del ruolo del SOE in Italia. A seguire, il gruppo musicale “Family Tavella” accompagnerà il momento commemorativo con brani evocativi, e il pranzo presso la malga Serona concluderà la giornata in un clima di condivisione.
Il sindaco di Caltrano, Alberto Dal Santo, ha sottolineato come la missione Ruina Fluvius rappresenti un tassello fondamentale del patrimonio di libertà della comunità, frutto del coraggio di militari e civili che si opposero all’occupazione nazifascista. Ha ricordato con gratitudine il contributo degli organizzatori e degli studiosi, tra cui Ettore Dal Santo, autore del volume Le Carte di Freccia, e ha evidenziato l’importanza della presenza del Console Onorario del Regno Unito, Ivor Coward, quale segno di una memoria condivisa e di un’amicizia tra popoli nata nella Resistenza e consolidata nella pace: “Non celebriamo la guerra – ha detto – ma i valori che da quella lotta sono germinati: libertà, dignità, rispetto. E lo facciamo guardando ai giovani, perché è a loro che dobbiamo consegnare il testimone della consapevolezza storica”.
L’iniziativa si inserisce in un ciclo di eventi che attraversano l’estate vicentina, dedicati alla memoria della Resistenza. Il 2 agosto si è svolto il percorso delle lapidi nel Bosco Nero di Granezza, luogo simbolico della lotta partigiana; il 15 agosto si ricorderà l’eccidio di Malga Zonta, dove nel 1944 furono trucidati 17 partigiani dalle truppe nazifasciste; il 24 agosto a Marola di Chiuppano si renderà omaggio a due Caduti partigiani; e il 7 settembre, al Sacello di Granezza, si celebrerà l’anniversario del rastrellamento del 6 e 7 settembre 1944, noto come Battaglia di Granezza, uno degli episodi più cruenti della repressione nazista in Veneto. La cerimonia di domani non sarà solo un tributo a Freccia, ma anche un invito a riflettere sul valore della libertà, sulla solidarietà tra popoli e sulla forza della memoria. In un tempo in cui le voci del passato rischiano di affievolirsi, Caltrano sceglie di ascoltarle, di custodirle e di tramandarle. Perché la storia non è solo ciò che è stato, ma ciò che scegliamo di ricordare: “Con gratitudine verso chi si oppose alla tirannide- conclude al proposito il sindaco Dal Santo – e con lo sguardo rivolto a un futuro di dialogo e collaborazione, il nostro Comune è onorato di essere, ancora una volta, luogo e custode di questa memoria viva”.
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