Contestazioni al sindaco all’incontro sulle osservazioni alla Valdastico Nord

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Una cinquantina di esponenti del comitato Salviamo l’Astico, insieme a privati cittadini, ha manifestato ieri sera a Cogollo del Cengio la propria contrarietà all’autostrada Valdastico Nord. Nella sala parrocchiale si stava tenendo un incontro voluto dall’amministrazione guidata da Gildo Capovilla per presentare le osservazioni del Comune di Cogollo al progetto definitivo dell’A31Nord, il tronco settentrionale della Valdastico che dovrebbe portare a Trento ma che per il momento prevede di fermarsi a Casotto di Pedemonte: poco meno di 18 chilometri, per due terzi del tracciato in galleria. Un progetto destinato ad impattare molto sul Comune di Cogollo del Cengio, sia a livello di cantiere che di opera finita.

“Da mesi le  amministrazioni favorevoli all’autostrada  – afferma il comitato Salviamo la Val d’Astico -mettono il bavaglio al dissenso e alla preoccupazione della gente, raccontando favolette di presunte trattative con i ‘piani alti’ della Regione che dovrebbero ridurre l’impatto devastante dei cantieri nei paesi spostando di qualche metro il tracciato o prospettando soluzioni ancora più demenziali e antieconomiche del progetto originale. A un mese dalla pubblicazione del progetto definitivo, dal Comune di Cogollo nessuna informazione e nessun supporto è stato dato alle centinaia di espropriati. Adesso, dopo mesi di silenzio tombale, il sindaco ha organizzato in fretta e furia un’assemblea pubblica con cui dovrebbe tranquillizzare grazie alla favoletta delle varianti Cogollo 1 e 2”.

Le proposte di modifiche che il Comune di Cogollo avanza, e che il sindaco ha presentato nel corso dell’incontro insieme ad assessori e tecnici comunali, riguardano lo spostamento più a ridosso dell’Astico del tracciato e del casello. L’incontro pubblico è durato poco più di mezz’ora, nel corso della quale Capovilla ha anche affermato che, pur non essendo contrario all’opera, potrebbe diventarlo se non fossero accolte le istanze del Comune di Cogollo circa lo spostamento del tracciato.

La contestazione è arrivata pochi giorni dopo la presentazione pubblica del progetto a Montecchio Maggiore, in un luogo lontano dal territorio interessato dal passaggio dell’arteria e con pochissime persone presenti. Presentazione pure al centro della protesta dei comitati contrari all’opera, che ha un costo stimato di 1,3 miliardi di euro e che è destinata a trasformare profondamente tutta la vallata dell’Astico.

Il 27 ottobre scadono i termini per la presentazione delle osservazioni da parte dei comuni interessati. Nel frattempo, lo sportello messo in piedi tre settimane fa dal comitato Salviamo la Val d’Astico per supportare le istanze degli espropriati ha già avuto decine di richieste da tutta la vallata.