Identificata la 60enne trovata nell’Astico. Ritrovata la sua auto: all’interno un biglietto

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
Una veduta del corso dell'Astico da Ponte Pilo, a circa 150 metri dal luogo di ritrovamento del cadavere

I carabinieri delle compagnie altovicentine di Schio e di Thiene si apprestano a chiudere i rispettivi fascicoli d’indagine relativi al ritrovamento del cadavere di una donna avvenuto all’alba di domenica scorsa vicino a Ponte Pilo, sul torrente Astico, e riguardo la scomparsa di una 60enne di Marano Vicentino risalente all’autunno.

La cui denuncia risaliva allo scorso fine novembre, presentata dai familiari all’indomani della sparizione, e dunque in un periodo giudicato da subito compatibile con lo stato del corpo notato sull’argine da un pescatore di Dueville proprio nel giorno di riapertura della stagione di pesca. A compiere un gesto estremo – ormai ogni dubbio residuo è stato rimosso da parte delle autorità sulla base di vari elementi – una donna vicentina che soffriva per una forte depressione e che aveva già esternato dei propositi suicidi.

A confermare questa dinamica il rinvenimento dell’auto di proprietà della vittima, già nelle ore successive al recupero del corpo. Il veicolo era stato lasciato in un parcheggio poco lontano dal viadotto “Sant’Agata”, più a valle di circa 300 metri rispetto alla “sacca” dove la salma in decomposizione è stata recuperata domenica. Un ponte stradale tra i comuni di Piovene Rocchette e Cogollo del Cengio già teatro tristemente in passato di analoghi gesti di autolesionismo. All’interno della vettura è stato rinvenuto dai carabinieri un biglietto autografo con spiegate le ragioni e la volontà di togliersi la vita da parte della donna, il cui testo rimane a conoscenza solo dei familiari come è giusto che sia.

Tutti gli elementi, insomma, unitamente al fatto che nell’Altovicentino risultava una sola denuncia di scomparsa (volontaria) pendente in mesi recenti, avevano fatto convergere le indagini verso Marano Vicentino. L’età approssimativa, il sesso e il periodo combaciavano ma in questi casi rimane necessario un avvallo sul piano scientifico. Sulla questione nei giorni seguenti è stato mantenuto il più stretto riserbo, in particolare riguardo l’identità della persona ritrovata sull’Astico, in considerazione della sofferenza dei familiari di fronte a un dubbio rivelatosi poi una certezza inconfutabile. A chiudere definitivamente il cerchio, nelle scorse ore, l’esito dell’autopsia effettuata dal medico necroscopo sul corpo e in particolare i rilievi sull’impianto dentale.

Per circa 3 mesi e mezzo, il cadavere è presumibilmente rimasto sull’argine in una zona isolata anche per chi di sicuro ha passeggiato sulla strada bianca che costeggia il torrente, però sull’altra riva. In pratica solo un pescatore poteva spingersi fino a lì, attraversando il letto, e scorgere quella sagoma misteriosa.

La tragica vicenda legata alla morte di una donna vicentina di circa 60 anni riporta alla luce la necessità di informare cittadini e lettori dei supporti che vengono offerti, gratuitamente e garantendo l’anonimato, a chi sta affrontando dei momenti di difficoltà solo in apparenza insuperabili. Numerose associazioni e persone qualificate tendono una mano e offrono soluzioni alternative e aiuto per superare gli stati di sofferenza che possono capitare e trovare percorsi che consentano di ritrovare fiducia e, perchè no, rendersi anche utili al prossimo. L’invito per chi dovesse trovarsi in difficoltà o in condizioni psicologiche di instabilità emotiva è di contattare gli operatori del numero unico 199.284.284 di Telefono Amico oppure il servizio regionale per la salute degli imprenditori “Progetto InOltre” al numero 800.334.343 oppure ancora la Fondazione Di Leo (800.168.768).

Il luogo del ritrovamento