“Salita del Costo” ai blocchi di partenza tra motori che rombano e polemiche che infuriano

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Manca poco all’inizio della tanto attesa e contestata 29esima edizione della “Salita del Costo”, i 10 chilometri di corsa in salita che rappresentano una sfida a colpi di acceleratore per i 177 equipaggi iscritti provenienti da tutta Italia. Quest’anno sulle curve verso l’Altopiano sfreccerà un numero record di iscritti da quando l’organizzazione della gara è passata nel 2016 al Rally Club Vicenza.

All’alto contingente di partecipanti fa testa un “polverone” di critiche provenienti non solo dalle autorità locali ma anche dai cittadini. Le polemiche, legate principalmente al momento difficile che sta vivendo il Veneto in zona rossa,  sono sfociate già a gennaio quando la polizia locale Alto Vicentino, in servizio anche sul territorio di Cogollo del Cengio e Caltrano, aveva espresso la sua contrarietà alla manifestazione.

Gli organizzatori assicurano alla vigilia che l’evento rispetterà i protocolli sanitari grazie a 150 commissari attivi durante l’intera durata della gara e non solo. La corsa si svolgerà in assenza di pubblico, come previsto dalle normative in corso, con accesso al percorso limitato al personale di servizio, operatori video e fotografi regolarmente accreditati: “L’area è protetta e nessuno entra senza autorizzazione, solo gli addetti ai lavori. C’è una lista di nomi autorizzati e solo questi avranno accesso libero”. Oltretutto, la manifestazione è considerata un evento sportivo di carattere nazionale ed ha la stessa valenza e le stesse regole di una partita di calcio di serie A.

Le precauzioni e le misure adottate dagli organizzatori non garantiscono però la certezza assoluta di evitare assembramenti, in particolare la partecipazione di curiosi ed amanti dei motori. La polizia inoltre non effettuerà controlli perché impegnata durante il weekend a monitorare i 17 comuni del territorio. Questo spiega il no del consorzio di polizia locale, espresso non solo per evitare possibili complicanze legate alla pandemia ma anche per sottolineare la chiusura “forzata” di una strada importante. Gli organizzatori si difendono dicendo di aver predisposto una diretta streaming sul sito della scuderia organizzatrice per tutti i fan che vorranno in qualche modo partecipare alla manifestazione e di aver condiviso una planimetria delle strade alternative per raggiungere l’Altopiano di Asiago al sito web (clicca).

Per evitare ulteriori critiche i promotori hanno predisposto distanziamenti e punti ristoro con menu d’asporto. Anche alcuni cittadini hanno espresso le loro contrarietà, con segnalazioni alle autorità e sui gruppi social: “Mi domando il perchè di una manifestazione come questa – ha scritto un utente di Facebook – in un contesto come quello nel quale ci troviamo. Potrei dire tante cose sull’inopportunità di organizzare un evento che sappiamo essere attrattivo per centinaia di persone e voglio tralasciare ciò che penso da genitore di un bambino che da lunedì è a casa davanti al pc e non può più andare a fare allenamento di calcio. Mi rivolgo agli organizzatori: se la manifestazione deve essere oltre che sport anche inevitabilmente economia, che senso ha farlo quando i locali sono chiusi e non si crea alcun business per il territorio? E ai partecipanti chiedo: che gusto ci trovate a correre da soli senza un applauso e senza quei tornanti colorati dai tifosi? E non parlateci di streaming e dirette tv. Viviamo già abbastanza con uno schermo davanti! Forse rimandare oltre che un gesto di rispetto vi sarebbe pure convenuto”. Ci sono però utenti che non condividono lo stesso pensiero: “Se tutti la pensassero come te il mondo si fermerebbe completamente ed invece qui c’è ancora molta voglia di sognare, vivere e di ri-iniziare tutto come un anno fa”.

Opinioni e pareri contrastanti che però non hanno fermato lo svolgimento della manifestazione. Si parte Sabato con lo svolgimento delle  manches di prove, con partenza alle 9.30 e alle 15. Dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 18 resterà, quindi chiuso al traffico, il tratto di strada dall’intersezione con Via San Lorenzo e Via Venezia nel comune di Caltrano, fino all’abitato di Treschè Conca, all’altezza della stazione di servizio Eni, in Via Campiello. Domenica 21 la chiusura è prevista dalle 7.30 alle 16.30 fino a ponte Ghelpach in territorio di Canove di Roana.