Da lunedì si torna in classe. A Thiene attesi in 2 mila tra alunni e insegnanti

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
Il dirigente scolastico designato per L'Istituto Comprensivo di Thiene, il prof- Ffancesco Crivellaro

Primo tintinnare di campanella lunedì anche a Thiene, dopo l’ultimo week end di vacanze estive e soprattutto dopo la sospensione delle lezioni in classe che risale ormai allo scorso fine febbraio. A oltre 7 mesi di distanza alunni e studenti altovicentini tornano nelle aule spesso riadattate, con tante novità a partire dai banchi e dalle regole di distanziamento, dopo il tantissimo lavoro preparatorio da parte di dirigenti scolastici, insegnanti e personale ausiliario. Un tour de force per tutti, su scala nazionale, che non ha risparmiato nemmeno Thiene e le istituzioni ed enti pubblici locali. Sia in termini di fatica che di costi aggiuntivi.

Lunedì 14 settembre saranno circa 1.800 a presentarsi puntuali – si spera – al primo giorno di scuola, suddivisi tra istituto per l’infanzia comunale “Amatori” (143), scuole primarie del centro cittadino “Scalcerle”, “Talin” e “Collodi” e delle frazioni con la “Zanella” (nella frazione di Lampertico) e San Giovanni Bosco (frazione di Rozzampia) dove saranno in 965 attesi agli ingressi, e secondarie di primo grado: alle “medie” utilizzando un termine tutt’altro che desueto pronti – o quasi – in 686 ragazzi e ragazze suddivisi nelle varie classi del “Ferrarin” e delle “Bassani”, i due poli cittadini che ospitano i preadolescenti.

All’esercito armato di soli libri e quaderni e magari voglia di imparare penseranno poi i circa 200 tra maestri e docenti che fanno capo agli 8 plessi totali dell’Istituto Comprensivo di Thiene, ai quali si aggiungono i preziosi collaboratori ed impiegati del personale Ata. Sufficienti a garantire le lezioni, la sorveglianza agli alunni e tutte le attività che gravitano intorno alla didattica scolastica? Difficile dirlo ora ma, come preannuncia il Dirigente Scolastico prof. Francesco Crivellaro, “per far fronte alle esigenze dettate dalle misure per il contenimento del Covid-19 sono stati richiesti ulteriori 4 collaboratori scolastici e 7 insegnanti in più”. Con la speranza che non si tratti di un desiderio da esprimere “sotto l’albero” ma porti a risposte concrete in tempi ridotti.

Dal punto di vista strutturale e logistico, come ha affrontato le nuove disposizioni normative e le necessità di spazi l’istituto comprensivo?

“Non è stato per nulla semplice riorganizzare gli spazi dei vari plessi per rispettare le norme relative al distanziamento emanate per far ripartire la scuola in sicurezza, soprattutto in alcuni plessi nei quali a fronte di classi a volte molto numerose le aule sono piuttosto piccole. Nel dettaglio le soluzioni più importanti:
– Nel plesso “Talin” abbiamo dovuto rinunciare all’aula magna per collocare 2 classi particolarmente numerose, divise da una parete mobile per fortuna già esistente.
– Nel plesso “Zanella” di Lampertico abbiamo “sacrificato” l’aula dedicata a palestra/attività laboratoriali per dare ospitalità alla classe più numerosa.
– Abbiamo trasferito alle “Scalcerle” l’intero corso D della secondaria “Bassani”: si tratta di uno dei 2 corsi ad indirizzo musicale, dove gli alunni sono anche 27 per classe! Poiché alle “Bassani” ci sono poche aule spaziose la scelta di utilizzare quelle più ampie delle “Scalcerle” ci è sembrata quella meno impattante, anche se non mancheranno disagi per alunni (quelli che arrivano con il trasporto pubblico) e docenti (costretti a trasferirsi da uno stabile all’altro).
– I problemi più gravi hanno riguardato il plesso di Rozzampia, dove le aule sono particolarmente piccole. Anche qui abbiamo dovuto rinunciare alla palestrina per ospitare i bambini di quinta; per altre 2 classi servivano spazi alternativi. All’inizio, non avendo nessuna disponibilità, si era ipotizzata l’installazione di prefabbricati o container, poi per fortuna l’amministrazione comunale di Thiene ha trovato un accordo con la parrocchia della frazione, che ha concesso l’utilizzo di 2 aule presso l’ex scuola dell’infanzia di S. Maria della Neve, molto vicina. Frequenteranno questi spazi, pur con qualche disagio, le classi prima e terza primaria della frazione.

Riguardo alle disposizioni su ingresso, uscita e ogni momento dell’attività didattica degli alunni in ciascuno degli 8 plessi il risultato è un documento di 44 pagine approvato dal Consiglio di Istituto e dal Collegio dei docenti. E’ pubblicato sul sito della scuola, già illustrato ai genitori dei nuovi iscritti e ai rappresentanti dei genitori delle altre classi e, da lunedì, anche agli alunni. È stato un lavoro complesso, lungo e faticoso, ma credo che siamo riusciti a trovare un buon compromesso tra esigenze didattiche e norme per il contenimento di possibili contagi”.

Quale è stata per lei la fatica più grande in questi mesi di preparazione al rientro e come hanno reagito i docenti alle nuove sfide provocate dalla pandemia?

“La fatica più grande è stata ed è ancora quella di districarmi tra tutte le norme emanate dalle autorità competenti con una sequenza interminabile di ordinanze, decreti, note ministeriali, regolamenti, delibere della Giunta Regionale, pareri del CTS: ogni giorno c’è qualcosa di nuovo e non sempre le indicazioni sono chiare e/o di facile applicazione!
I docenti hanno condiviso questo percorso, mi hanno supportato e si sono messi a disposizione in questi giorni per sistemare aule e corridoi dei vari plessi, coadiuvando i collaboratori scolastici: sistemazione definitiva dei banchi, posa della segnaletica sui pavimenti e alle pareti, spostamento di armadi fuori dalle aule per garantire il distanziamento (a volte abbiamo dovuto togliere anche la cattedra!). Senza il loro aiuto e il lavoro straordinario dei collaboratori scolastici (tra l’altro sotto organico in queste settimane) e della segreteria lunedì alcuni plessi non avrebbero potuto aprire.

Cosa cambierà nell’approccio allo studio per gli studenti di queste fasce d’età e cosa è già cambiato durante il lockdown?

“Per gli studenti credo che la fatica più grande durante le prime settimane di scuola sarà quella di ritrovare la “normalità “: i ritmi della scuola, il rapporto con i compagni e i docenti, lo studio a casa. Quasi 7 mesi di interruzione delle attività didattiche in presenza hanno sconvolto non solo le loro abitudini e la routine quotidiana, ma anche la loro “percezione” della scuola e dello studio. Un altro aspetto importante da considerare è l’attenzione al benessere psicologico degli alunni. Il lockdown è il martellamento sui problemi del rientro a scuola di questi ultimi 2 mesi hanno creato ansie, paure, insicurezze. Pochi o nessuno hanno sottolineato l’importanza e la gioia di ritornare in classe, con i compagni, le maestre, i professori. Bambini e ragazzi hanno bisogno anche di messaggi positivi.
Ci sono però anche degli importanti insegnamenti che questo periodo ha lasciato agli studenti, in particolare la consapevolezza che la scuola è prima di tutto relazione interpersonale, con docenti e compagni, che la didattica passa anche attraverso uno sguardo, un’espressione del viso, una semplice battuta. Infine voglio sottolineare che le competenze acquisite, a volte con fatica, nell’utilizzo degli strumenti informatici (durante il periodo della Didattica a Distanza) potranno essere molto utili per arricchire le metodologie di insegnamento/apprendimento anche con la didattica in presenza. Non buttiamo via quello che siamo riusciti ad imparare!”

Al problema del contenimento della pandemia Covid-19 sorto nel 2020, si affianca quello degli organici degli insegnanti che si ripresenta ad ogni vigilia di avvio delle lezioni. La situazione ad oggi?

“Il problema degli organici in avvio di anno scolastico è cronico e si ripresenta anche quest’anno con l’incognita del numero di docenti che potranno essere dichiarati fragili (e magari temporaneamente inidonei all’insegnamento) per patologie che un eventuale contagio potrebbe aggravare, mettendo in serio pericolo la loro salute. Anche all’I.C. di Thiene attendiamo la nomina di un numero significativo di docenti. La situazione è preoccupante per quanto riguarda in particolare i docenti di sostegno: ne mancano 5/6 alla primaria, più di 10 solo nella secondaria; manca qualche insegnante su posto comune della primaria e un numero significativo di docenti della secondaria (2 di lettere, 1 di matematica e spezzoni di altre discipline). Va detto che quest’anno il nostro istituto ha un’altra classe prima in più rispetto al passato (11 prime a fronte di 8 terze che hanno concluso il percorso a giugno) e anche questo pesa sulla mancanza di docenti”.