La vita dei pastori negli scatti del fotografo Gigi Abriani

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La vita del pastore, un “mestiere de na volta”, è un’esistenza scandita dalle necessità del gregge e dalle previsioni meteo. Un mondo estraneo quasi andato perduto che, secondo il fotografo Gigi Abriani, riporta l’uomo a contatto con la sua natura campestre.

Gigi Abriani è un fotografo professionista vicentino che recentemente ha pubblicato il volume fotografico ‘Vita Ramenga’, un libro che racconta i ritmi antichi dell’uomo attraverso le immagini che illustrano magistralmente l’antico mestiere del pastore. Ai microfoni di Radio Eco Vicentino (qui sotto il podcast) ha spiegato come l’amore per la fotografia coltivata fin da ragazzo, lo spinge nel 1999 a mollare un lavoro sicuro in fabbrica e ad aprire uno studio fotografico insieme a sua moglie Rita, trasformando così la sua passione in una vera e propria professione.

Ascolta “”Vita Ramenga”: la vita del pastore raccontata attraverso la fotografia di Gigi Abriani” su Spreaker.
Specializzato in ritratti e servizi matrimoniali, si dedica allo stesso tempo a ricerche fotografiche su luce e illuminazione che lo portano nel 2017 a pubblicare ‘Luce nel silenzio’, una raccolta di immagine dei luoghi della Grande Guerra ambientata sull’Altopiano di Asiago.  “È stata una ricerca personale di luce ed esperienza- ricorda Abriani – sono andato con un amico sul Monte Verena nel pieno della notte con delle torce ad illuminare i forti, volevo fare così: vedere delle cose che normalmente la gente non vede, ho utilizzato la luce per mettere in evidenza quello che sfugge durante il giorno; con la luce ho cercato di ricreare la vita in quei luoghi”.

Un anno dopo pubblica ‘Sentieri nella notte’ un libro sul monte Pasubio e la Strada delle 52 gallerie, un’esperienza molto più complicata della precedente come spiega il fotografo: “Illuminare un forte è una cosa, illuminare una montagna è tutt’altra cosa. Siamo partiti con il taccuino, calcolando i tempi di illuminazione da una galleria all’altra di notte non è facile, ma è stata un’esperienza fantastica”.

L’ultimo suo lavoro ‘ Vita Ramenga’ è molto particolare: Abriani ha seguito per 18 mesi un pastore e il suo gregge, dalla bassa padovana sino in cima all’Ortigara, condividendone fatica ed emozioni: una scoperta giorno per giorno di questo antico e nobile mestiere. L’ idea è nata dalla curiosità di approfondire l’amore che il padre di Gigi aveva sempre avuto per le pecore: “E’ stata una ricerca di vita che mi ha dato molto, molto di più di quello che pensavo – spiega il fotografo – La vita dei pastori è qualcosa che accomuna le varie generazioni: noi veniamo tutti da questo mondo, il lavoro di queste persone è la salvaguardia della montagna, il mondo dei pastori è uno degli ultimi anelli che ci tiene uniti al passato. Questo libro fa innamorare per il mondo che racconta”.

Questo volume è una sorta di diario-racconto realizzato insieme al pastore Gianbattista detto ‘Tita’, un ragazzo giovane che pur non venendo da una tradizione di pastori ha scelto di fare questo mestiere: “Non volevo essere invadente, un po’ alla volta Giambattista mi ha dato la sua fiducia, abbiamo cominciato a parlare: volevo che tutto avvenisse in maniera naturale” Nel lavoro del pastore non ci sono orari da rispettare, il tempo è scandito dalle condizioni metereologiche e dalle esigenze degli animali. La condivisione del ritmo della giornata ha influito sul lavoro del fotografo, consentendogli di prendersi tutto il tempo necessario per avere le condizioni migliori di luce per i suoi scatti.

Lo scopo di questo volume è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del lavoro dei pastori: “È un lavoro fondamentale, se mancassero i pastori in pochi sparirebbero tutti i pascoli dell’altopiano – spiega Abriani – Sono le pecore che brucando l’erba tengono pulita la montagna”. Quest’opera è stata presentata anche nella trasmissione ‘Il mondo insieme’ di Licia Colò su TV2000, dove il fotografo è stato ospite. Per Gigi Abriani il lavoro del fotografo è faticoso, ma come in tutti i lavori quello che conta è la passione: la fotografia è un modo di essere e di vivere.