Ok all’accordo per la riqualificazione urbana dell’ex Lanificio Ferrarin a San Vincenzo

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In questo ultimo anno del secondo mandato del sindaco Giovanni Casarotto si avviano a soluzione a Thiene annosi problemi urbanistici che sono da oltre un decennio macigni sulla città. Situazioni rimaste bloccate nel passaggio da uno sviluppo immobiliare spinto alla bolla edilizia seguita alla crisi del 2008, “incartati” dentro alle crisi economiche e finanziarie dei proprietari e alle nuove necessità sociali ed economiche (in primis quella di contenere sia il consumo di suolo che l’espansione delle grandi superfici commerciali).

Una di queste è l’enorme area a nord-ovest di Thiene, a pochi metri dal centro storico, occupata nel secolo scorso dal Lanificio Ferrarin (una delle più antiche aziende del vicentino, nata nel 1830 e dislocata in via Pastorelle). E’ stato infatti votato lunedì sera 28 giugno in consiglio comunale (con i soli voti della maggioranza) un nuovo accordo di pianificazione relativo alla riqualificazione dell’area. “Si tratta – spiega il sindaco, Giovanni Casarotto con soddisfazione, dato che da anni si è adoperato sull’intervento – di una rigenerazione urbana che riguarda 58mila mq dei circa 70mila metri quadri complessivi di proprietà della famiglia Ferrarin”.

“Come noto – prosegue – se ne auspicava da tempo un recupero per connettere l’area al tessuto cittadino. Dopo tanti anni, ora siamo giunti finalmente con i privati ad un accordo che risulta equilibrato e al contempo condiviso dalle parti e, soprattutto, di utilità alla città”.

Nel concreto, verranno contenuti i volumi residenziali, ridotte significativamente le superfici destinate al commercio e messa a disposizione del quartiere una cospicua dotazione di verde pubblico, in aggiunta agli standard urbanistici previsti. “Ricordo – spiega Casarotto –  che l’ex Lanificio Ferrarin era stato dismesso nel 2008 e da allora versa in stato di semi abbandono; il piano di rigenerazione urbana riuscirà a contenere il consumo di suolo, in linea con gli indirizzi della Legge Regionale 14/2017, trattandosi di area già impermeabilizzata e ricompresa negli ambiti di urbanizzazione consolidata, a dotare il quartiere di ulteriori servizi e a rivitalizzarlo, con la presenza di nuovi residenti e attività direzionali e commerciali. In altre parole, si pongono le basi per la creazione di un tessuto sociale ed economico importante in prossimità del centro storico, che potrà avere positive ricadute anche per tutta Thiene”.

Il prima e il dopo

Inoltre, nell’accordo è prevista la realizzazione di un significativo ed importante verde pubblico attrezzato di oltre 15mila metri quadrati, in gran parte individuato lungo il perimetro che costeggia la roggia. Sarà allargato il tratto finale di via Friuli, prima dell’innesto su via Pastorelle, e realizzato il relativo marciapiede. All’interno del perimetro dell’area interessata dall’intervento è prevista, infine, anche la costruzione di una pista ciclopedonale.

Il primo progetto dio recupero risale a dieci anni fa: l’allora giunta Busetti – pochi mesi prima delle elezioni amministrative che avrebbero portato proprio Casarotto alla guida del Comune di Thiene – approvò un accordo di pianificazione che – seguito da molte polemiche – prevedeva un piano di grandi dimensioni per la riconversione dei capannoni trasformandoli in edifici a uso commerciale, residenziale, ricettivo (era previsto un albergo) e posti auto. Doveva sorgere anche una piazza e il patto prevedeva che i proprietari realizzassero anche un parcheggio interrato nell’area dell’ex Nordera in via Rasa, a compensazione della opere che il Comune aveva autorizzato. Poi arrivò la prevedibile bolla edilizia e, come per altri progetto imponenti della città, tutto si bloccò.