Casa di riposo San Giuseppe, torna lo spettro-Covid: operatore positivo nello screening

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La struttura assistenziale immersa nel verde del piccolo paese ai confini con il Trentino

Non si tratta di un allarme, trattandosi di un solo caso di possibile contagio tra l’altro da accertare attraverso il ricorso al tampone molecolare, ma è stato attivato il protocollo sanitario preventivo all’interno della casa di riposo “San Giuseppe” di Pedemonte, già martoriata dall’incubo Covid-19 nella prima ondata di diffusione del coronavirus.

La notizia è trapelata tra la serata di ieri e la mattinata odierna. L’unica persona che si sta sottoponendo ai controlli sanitari non è un anziano ospite della struttura di assistenza ai confini tra il Vicentino e la regione Trentino: si tratterebbe di un dipendente esterno o interno. A confermarlo è il sindaco locale Roberto Carotta, informato nelle scorse ore dell’attivazione delle procedure di prevenzione previste dalle normative.

La positività – come accennato da confermare secondo protocollo sanitario con l’esito del tampone di verifica – è emersa dopo il periodico screening di controllo di operatori e ospiti delle varie case di riposo sotto monitoraggio da parte dell’Ulss 7 Pedemontana. Uno “schermo” protettivo che a cadenza programmata coinvolge chiunque abbia accesso alla struttura comunale gestita dalla Fondazione San Giuseppe. Tra gli ospiti della terza età, dunque, al momento nessun riscontro di positività al Covid-19 nè situazioni di rischio.

La situazione è certamente sotto controllo – spiega il primo cittadino pedemontano -, sono stato informato in via ufficiosa e si attende l’esito del nuovo tampone. L’attività di screening ha fatto emergere questa criticità subito presa in carico da chi di dovere secondo il protocollo. Purtroppo, come sappiamo, per quante cautele si prendano può accadere di registrare situazioni simili che riguardano un operatore, ora vediamo nei prossimi giorni ma auspichiamo tutti che non ci siano altri problemi”.

Nell’Altovicentino insieme a Villa Miari la Rsa di Pedemonte è stata tra le più prese di mira dalla prima ondata di contagi, registrando nel dato complessivo del paese – ai primi di aprile – un numero di 48 casi di positività e una dozzina di decessi correlati al Covid-19. Per la quasi totalità si trattava di grandi anziani ospiti del centro, spirati in ospedale a Santorso. Il tutto su una popolazione complessiva (non effettiva) di circa 750 abitanti per rendere la portata del dramma vissuto in quei giorni. Proprio da quelle terribili settimane è iniziato lo screening che ha portato nuovamente a “scovare” un potenziale pericolo.