Schianto di Arino Est, sabato il funerale di Marco Santorso. Indagato il camionista

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

La Procura della Repubblica di Venezia ha indagato per omicidio colposo il camionista serbo di 49 anni il cui autoarticolato è rimasto coinvolto l’altro ieri nel drammatico incidente stradale sull’autostrada A4 a Dolo, nel veneziano, nel quale è morto Marco Santorso, il capo scout quarantenne di Sarcedo deceduto l’altra notte dopo aver tamponato il mezzo pesante che sostava nella corsia di accesso all’area di servizio.

Quel tir, infatti, non doveva sostare, poco prima di mezzanotte, nella carreggiata che dall’autostrada porta all’area di sosta di Arino Est, in direzione Venezia. Il camionista – le cui iniziali sono M.C. – si era fermato per la notte, parcheggiando il suo bisonte della strada in un’area destinata al transito. Un comportamento molto diffuso fra gli autisti che viaggiano su lunghe distanze e che occupano durante la notte tutte le aree disponibili nelle stazioni di servizio, molto spesso anche fuori dai parcheggi. Le zone di sosta risultano peraltro inadeguate, lo ha ricordato oggi sul Corriere del Veneto anche Igor Sartori, vicepresidente regionale di categoria per Confartigianato.

Complice la nebbia, non fittissima va detto, l’ingegnere elettronico sarcedense – che si stava recando all’aeroporto Marco Polo di Venezia a recuperare il fratello Simone, che vive a Londra, per partecipare la mattina successiva al funerale della nonna materna – imboccata la deviazione per l’area di sosta, forse per una pausa o per fare il pieno di carburante, si è trovato di fronte improvvisamente l’autoarticolato, ha frenato ma non è riuscito ad evitare l’impatto, tamponando non solo il tir ma marginalmente un furgone.

Mentre questo però è riuscito a proseguire sulla destra (fermandosi a ridosso della biforcazione fra l’area destinata alla sosta dei mezzi pesanti e la stazione di servizio, il Ristop e il relativo parcheggio per le auto), Marco – figlio dell’assessore al bilancio di Sarcedo Gianfranco Santorso – non è riuscito ad evitare l’impatto violento e si è schiantato con la parte anteriore sinistra della sua Giulietta addosso alla parte posteriore e laterale del tir. La morte, è sopraggiunta poco dopo l’arrivo dei soccorsi.

Sarcedo intanto, anche oggi si è risvegliata attonita per la prematura scomparsa di un giovane uomo che era molto apprezzato per il suo impegno in parrocchia e un particolare nel locale gruppo scout. Un paese che nel giro di meno di 24 ore è stato sconvolto da ben due incidenti gravi accaduti a giovani del posto: è infatti di Sarcedo anche Thomas Brazzale, il 32enne che sta lottando in condizioni molto critiche nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Bortolo di Vicenza dopo essere stato investito l’altro ieri a Bassano mentre stava facendo un giro in bicicletta: le sue condizioni sono molto gravi ma stabili.

Marco Santorso – impiegato alla Cerved di Padova, dove si occupava della gestione e dello sviluppo dei sistemi amministrativi, dedicava tutto il suo tempo libero alle sue passioni: la montagna, il volontariato e soprattutto l’Agesci, associazione per la quale aveva anche responsabilità a livello nazionale.

Sono tantissimi i giovani che sui social stanno ricordando il capo scout. “Tutti i nostri cuori – è scritto nella pagina Facebook di Agesci Veneto – si stringono a quello di Marco e dei suoi cari elevandoli al Signore in segno di ringraziamento per il tempo, seppur troppo breve, in cui ce lo hai donato. Un tempo ben speso, in un tratto di cammino che ci ha visti insieme, fianco a fianco, nell’avventura dello scautismo. Stretti in cerchio a Te Signor, salutiamo Marco certi che con il suo esser parte della nostra associazione, ha ben contribuito a lasciare questo mondo un po’ migliore di come lo ha trovato”.

A Sarcedo Marco si occupava con altri capi dei ragazzi e delle ragazze del “clan”: i giovani fra i 18 e i 20 anni. “Voglio parlare di lui al presente – spiega Elisa Carraro, capogruppo del Gruppo Scout di Sarcedo – perché ci sentiamo come se lui fosse ancora qui. Ce lo immaginiamo un po’ più avanti nel sentiero, dietro quella curva: adesso allunghiamo un po’ il passo, giriamo la montagna e lo ritroviamo”.

“Quando quattro anni fa – aggiunge -, mentre lui faceva servizio come formatore in Agesci nazionale e regionale, gli abbiamo chiesto di rientrare nel nostro gruppo perché ci mancava un capo, è tornato senza pensarci due volte, nonostante abbia altri mille interessi, come il rugby, la corsa in montagna e lo yoga, e altri impegni. Ha esperienza e competenza da vendere, ma sa farsi da parte per dare spazio ai capi più giovani, che d’altro canto si sentono sicuri perché c’è lui. Le decine di ragazzi che lo hanno avuto come capo lo amano e lo rispettano: quando una cosa ‘la dice Marco’ c’è da crederci e attivarsi subito”.

“Marco – conclude Elisa Carraro a nome di tutta la Comunità Capi – è davvero uno scout dentro e un esempio per tutti noi: ha fatto del mettersi al servizio degli altri con gioia la sua ragione di vita. Per noi è un dolore grandissimo e una perdita incommensurabile. Ci stringiamo attorno alla sua famiglia e chiediamo a tutti di unirsi a noi nella preghiera per lui”.

Il funerale di Marco Santorso si terrà sabato mattina alle 9 nella chiesa arcipretale di Sant’Andrea Apostolo. La salma dello sfortunato ingegnere tornerà domani a Sarcedo dall’ospedale di Dolo e rimarrà per un giorno nella sua casa in via San Giorgio, quasi ultimata a fianco di quella dei genitori, dove Marco sarebbe andato presto a vivere. Il rosario sarà celebrato in chiesa venerdì sera alle 20.30. Per ricordarlo, gli scout di Sarcedo stanno organizzando una veglia di preghiera per lunedì 18 marzo alle ore 20.30: presso il centro giovanile verranno accede delle fiaccole e poi si proseguirà per la preghiera in chiesa.