Trovato morto in casa a distanza di giorni da polizia locale e pompieri. Venerdì l’addio

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La chiesa di San Vincenzo, sullo sfondo. Nel riquadro la probabile vittima di malore

Sono stati i vigili del fuoco e gli agenti di polizia locale Nord Est Vicentino a entrare in casa di Bruno Slanzi, l’altro giorno, trovandolo senza vita steso sul pavimento. L’uomo, di 66 anni compiuti lo scorso mese di settembre, viveva solo in un appartamento del quartiere di San Vicenzo, zona nord della città di Thiene. Era morto da tempo, ormai, probabilmente da 4/5 giorni secondo quanto ricostruito in prima istanza, con ogni probabilità vittima di un malore che non gli ha lasciato nemmeno il tempo di chiedere aiuto. Un infarto, si presume, in ogni caso un decesso per cause naturali.

La scoperta del cadavere dell’uomo di origini padovane – era nato a Carceri, piccolo paese che sorge sui Colli Euganei vicino ad Este – è avvenuta martedì mattina, dopo che alle forze dell’ordine era giunta una segnalazione che equivaleva a un sospetto più che a un presagio, visto che i vicini di casa del complesso “Summano” di via San Vincenzo non lo vedevano più nei paraggi da giorni, quasi una settimana. Pare che qualcuno tra loro avesse suonato il campanello dell’appartamento di Slanzi, senza ricevere mai risposta.

A venire incaricati subito del sopralluogo urgente da effettuare sono stati gli agenti thienesi del consorzio di polizia locale, supportati da una squadra di vigili del fuoco di Schio nel caso si presentasse la necessità di intervenire a forza per trovare accesso all’alloggio privato. Una volta all’interno gli operatori presenti si sono subito imbattuti nel corpo senza vita del 66enne – era nato nel 1956 -, il cui processo naturale di decomposizione era avanzato. Da qui l’informativa alla Procura di Vicenza, per poi procedere alla rimozione della salma una volta giunto il nulla osta. Nel frattempo, sono stati avvisati i familiari di Bruno Slanzi, che faceva parte di una famiglia numerosa, con fratelli e sorelle a giungere a Thiene nelle ore successive per accertarsi di quanto accaduto.

Gli inquirenti, dopo aver preso atto dei rapporti di rito sulle circostanze della morte, non avrebbero ritenuto necessario l’esame autoptico. La porta d’ingresso dell’appartamento era infatti chiusa dall’interno, nessun segno di effrazione o altro che potesse dare adito ad altre supposizioni. Pertanto già stamattina i parenti più prossimi dell’ex operaio, in pensione da qualche anno ormai, hanno potuto ufficializzare la data delle esequie del proprio caro all’indomani della triste scoperta.

Bruno Slanzi lascia due sorelle e quattro fratelli con le rispettive famiglie. Sarà salutato proprio a Thiene, la città che aveva scelto per vivere da una decina d’anni ormai dopo vari spostamenti in passato, venerdì alle 15 nella chiesa della Pentecoste, di San Vincenzo, proprie nelle vicinanze di dove Bruno ha trascorso gli ultimi anni della sua vita. Sempre in questa città riposeranno nel sue spoglie, nel cimitero comunale ai Cappuccini di Thiene.