Mario pedala sulla Via di S. Francesco in solitaria. Per la ricerca sul diabete e per un amico

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Non raccoglie né questua né elemosine lungo la strada ma invita chi lo segue da lontano a offrire un contributo, non indossa sandali e saio tipico dei frati ma scarpini con i ganci per i pedali e un kit da ciclista, con caschetto di protezione in luogo del cappuccio dei consacrati. Ma, si sa, l’abito non fa il monaco, è a testimoniarlo in questo scorcio conclusivo d’estate è l’esempio di un giovane vicentino di soli 17 anni. Il suo nome è Mario, novello pellegrino che proprio oggi si trova al secondo giorno di fatica dopo aver lasciato alle spalle un terzo dei circa 260 chilometri che sta affrontando in solitaria: destinazione finale Assisi, attraversando uno spicchio di Appennini tosco-emiliani.

Un viaggio certo di introspezione applicato alla pratica sportiva sui pedali, quello inaugurato di buonora ieri mattina – lunedì 4 settembre – sulla “Via di Francesco“, ma anche con una finalità benefica: raccogliere del denaro per poi devolverlo alla ricerca sul diabete 1, dopo aver preso contatto con la Fid, la Fondazione Italiana Diabete. Proponendo, senza chiedere, un obolo per la scienza e per i malati di diabete a chiunque venga a conoscenza della sua storia. E’ insomma quello che il ragazzo villaverlese scambia volentieri con il suo sudore e la sua fatica, allo scopo di fare altri passi avanti per trovare una definitiva cura a questa patologia. Che affligge non lui in prima persona, ma uno dei suoi migliori amici.

Mario Ammassari ha raggiunto la Toscana lo scorso fine settimana, pernottando in convento attiguo al noto Santuario francescano di “La Verna” (provincia di Arezzo), nella notte tra sabato e domenica, per poi saltare in sella alla sua bici e iniziare a pedalare verso l’Umbria. Viaggia da solo su un percorso che si può definire “millenario”, battuto in passato dai piedi di migliaia di viandanti e pellegrini in marcia verso la città cara – e devota – a San Francesco, il frate poverello. Una volta tornato a casa, a Novoledo, il futuro 18enne – a dicembre il compleanno – svestirà la tuta da ciclista e tornerà fra i banchi dell’Ipsia Garbin come studente.

Una volta giunto ad Assisi, salvo intoppi nella giornata di giovedì, riceverà dai Frati Minori il cosiddetto testimonium, una sorta di certificato che ne comprova il pellegrinaggio concluso con successo, dopo i timbri apposti nel “passaporto” – detto Credenziale – di pellegrino nel corso delle faticose tappe quotidiane portate a termine dopo la partenza. Un’esperienza che sicuramente rimarrà tanto nella memoria quanto nel cuore di Mario, animatore estivo in parrocchia a Novoledo dove vive con la sua famiglia, con il valore aggiunto non da poco della volontà di dedicare una somma raccolta grazie alla generosità di chi lo sostiene alla ricerca contro il diabete.

Oltre al traguardo “fisico” di dopodomani nella città umbra, il ciclista 17enne si è prefissato un secondo obiettivo, e non da poco. Non sarà facile raggiungere la quota dei 20 mila euro ma, si sa, a volte non servono o miracoli ma solo un pizzico di buon cuore – e magari un esempio positivo da parte di un giovanissimo come lui – per spingere a mettere una mano al portafoglio a un clic sul contro digitale al pc o smartphone. In ogni caso, qualsiasi cifra raccolta sarà un valore aggiunto. A 48 ore dalla partenza, la corsa di solidarietà ha quasi raggiunto i 1.500 euro, con una cinquantina di offerte. Per contribuire, basta accedere alla pagina web dedicata (clicca) e scegliere l’importo liberamente.