Biblioteche alleate per promuovere la cultura. Due serate con gli autori

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Le biblioteche di Sarcedo e Zugliano in accoppiata “sfornano” libri non solo da consultare sui proprio scaffali, ma anche da presentare e far conoscere attraverso la voce degli autori. Due le serate-evento culturali programmate: domani giovedì 21 febbraio alla scoperta delle pagine di “Lungo la Pedemontana. In giro lento tra storia, paesaggio veneto e fantasie” (Marsilio Editore), scritto da Paolo Malaguti. Mercoledì prossimo, invece, spazio per il libro fotografico Sentieri nella notte, il Pasubio e le 52 gallerie” a cura di Luigi Abriani.

Grazie alla fattiva collaborazione dei rispettivi assessorati alla Cultura “vicini di casa”, e al sostegno del Gruppo Alpini di Sarcedo, doppia proposta per gli amanti non solo della lettura ma anche di storie, tradizioni, paesaggi e personaggi del territorio veneto. L’humus intorno al percorso della Pedemontana Veneta e i luoghi della Grande Guerra costituiscono i protagonisti dei due appuntamenti, interpretati e raccontati da punti di osservazione non convenzionali.

Il primo, domani, si terrà a Zugliano presso l’Osteria dal Cavaliere, in via Crosara. Nell’opera editala Superstrada Pedemontana funge in pratica da pretesto per un viaggio in bicicletta nel territorio che essa attraversa, “un tessuto sociale e produttivo unico in Europa, un orizzonte ininterrotto di paesi, vigneti e fabbriche, proiettato al tempo stesso nel futuro e legato a doppio filo alle proprie tradizioni”. Malaguti, nato a Padova, docente di Lettere nel vicentino, è autore tra gli altri di Sul Grappa dopo la Vittoria, La reliquia di Costantinopoli (finalista premio Strega) e Prima dell’alba.

Il 27 febbraio alle ore 20.30 toccherà al comune di Sarcedo ospitare la seconda proposta, presso la Sala del Caminetto di Villa Ca’ Dotta. A presentare il suo libro illustrato il fotografo Luigi Abriani di Lugo. “Sentieri nella notte, il Pasubio e le 52 gallerie“. Le pagine di questo libro non raccontano i drammi di milioni di soldati e civili, non narrano atti di coraggio e non descrivono battaglie e strategie militari, ma vogliono invece far immaginare, attraverso le immagini catturati sulle Piccole Dolomiti cosa quel conflitto sia stato anche umanamente dentro le fortificazioni, nelle gallerie, nelle mulattiere di guerra che ancor oggi segnano il territorio di Vallarsa”.