Incidente di Zanè, cordoglio e rabbia per il papà 45enne vittima dello schianto

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Fine settimana di dolore e costernazione a Zugliano, dove si piange la tragica morte di un papà di 45 anni e il pensiero è rivolto anche a chi è sopravvissuto al terribile incidente di venerdì sera sul confine tra Zanè e Thiene, nell’area dei supermercati vicina all’ex ospedale Boldrini. Manuel Gavin, la vittima, dopo il violentissimo impatto tra la sua Volkswagen Golf e la Renault Megane condotta da un 29enne di Schio – ora agli arresti domiciliari, oggi si celebra l’udienza di convalida -, è deceduto in ospedale nella notte di sabato, dopo essere sopravvissuto per circa un’ora allo schianto.

Seppur ferita in maniera seria, la sua compagna Elisa Zaltron non è in pericolo di vita, e dopo che avrà ricevuto le cure mediche necessarie e tutto il supporto psicologico possibile potrà, almeno lei, tornare a casa. Dove la attendono i due figli della coppia, insieme ai loro nonni: sono una femmina e un maschio di appena 8 e 5 anni, privati del loro papà dopo il drammatico schianto avvenuto alle 23.40 di fronte al piazzale dell’Eurospin.

Manuel Gavin lascia nel lutto i genitori Bruno e Orsolina, oltre al resto della sua famiglia di origina e di quella che ha costruito insieme ad Elisa. E tanti amici e compaesani che hanno trascorso un fine settimana segnato nel profondo da una simile tragedia della strada. Con la rabbia, espressa in un’intervista anche dal sindaco di Zugliano Sandro Maculan, per come è accaduto l’incidente costato la vita al 45enne, dipendente di un’azienda di Schio e a lungo attivo nel volontariato nel suo paese. Piange anche il settore delle arti marziali nello sport: Manuel infatti è stato un forte allievo prima e successivamente un valido istruttore di kick boxing, un pilastro nella palestra “Angelo Guerriero”, raggiungendo anche la cintura nera di secondo grado. Per poter celebrare l’ultimo saluto e abbracciare i familiari, la comunità dovrò attendere la chiusura delle indagini preliminari e il nulla osta della Procura.

Le condizioni psicofisiche del 29enne scledense alla guida della Megane, il quale avrebbe causato l’incidente mortale – per le certezze assolute sulla dinamica della tragedia bisogna attendere l’esito dei rilievi dei Carabinieri di Thiene – non erano compatibili con la guida di un veicolo. A confermarlo sussisterebbero allora i valori del test alcolemico a cui è stato sottoposto il giovane in ospedale, dopo il passaggio in pronto soccorso (ferite lievi per lui). Si trovava alla guida ubriaco, in sintesi, in condizioni men che meno opportune quindi con la manovra azzardata ad alta velocità che ha portato la vettura – era da solo venerdì, diretto da Thiene a Schio in via Garziere – a perdere aderenza sull’asfalto dopo aver affrontato la rotatoria sul confine tra i due comuni.

Lo scenario dell’incidente, poco dopo la mezzanotte tra venerdì e sabato

Al punto da invadere la carreggiata opposta di marcia all’uscita dal rondò, in direzione nord verso il centro di Zanè, da dove al contrario e fatalmente in quell’attimo proveniva la Golf con la coppia zuglianese. Uno schianto frontale inevitabile per Manuel, alla guida. Lui ed Elisa stavano rientrando da una cena tra amici, rincasando per riprendere i bimbi affidati ai nonni dopo una serata spensierata, senza alcun eccesso, e che doveva rimanere tale. Ma questa giovane famiglia è rimasta vittima, purtroppo, di eccessi altrui. L’accusa mossa nei confronti del 29enne è multipla: omicidio stradale, lesioni stradali gravi e guida in stato di ebbrezza, oltre a patente sospesa e veicolo sotto sequestro.