Siccità, recuperati 100 chili di pesce dal torrente Poscola (VIDEO)

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Il pesce liberato nel fiume Retrone

Corsi d’acqua a rischio siccità e con la secca rischia anche la fauna ittica. Una situazione che sta attanagliando l’intera penisola e anche il vicentino è costretto a fare i conti con i problemi causati dalle mancate precipitazioni. Sono molteplici gli interventi per mettere in salvo i pesci che giacciono su pochi centimetri di acqua nei corsi della nostra provincia. A Castelgomeberto, nella mattinata di oggi 21 giugno, la polizia provinciale ha eseguito un intervento d’urgenza per il recupero di 100 chilogrammi di pesce dal torrente Poscola e successiva liberazione nel fiume Retrone di Creazzo.

La siccità che sta svuotando i corsi d’acqua mette in difficoltà chi di acqua e nell’acqua vive. Lo sanno bene gli agenti della polizia provinciale, che si occupano di tutela dell’ambiente e che monitorano costantemente lo stato di salute della fauna selvatica sul territorio vicentino. La carenza d’acqua sul torrente Poscola è diventata pericolosa per i suoi abitanti, tanto che nelle prime ore della mattinata gli agenti della polizia sono intervenuti con i pescatori volontari del Bacino Agno-Chiampo e hanno messo in salvo circa 100 kg di cavedani, pesci d’acqua dolce tipici della zona, liberandoli più a valle, a Creazzo, nel fiume Retrone.

Purtroppo il recupero di pesce sta diventando un intervento di routine -commenta il consigliere provinciale con delega alla polizia provinciale Mattia VeroneseStiamo riscontrando problemi lungo molti corsi d’acqua, in particolare nelle aree di risorgiva, e mettere in salvo i pesci è diventata azione quotidiana. Certo non risolviamo il problema, perché se continua questa siccità anche i corsi d’acqua maggiori cominceranno a soffrire.”

Il primo recupero di pesce della polizia provinciale risale a marzo, quando già la scarsità delle piogge creava i primi problemi. Da allora si contano 25/30 interventi, che però, sottolineano gli agenti, sono solo una parte dei recuperi. La maggior parte sono effettuati dalle associazioni di pescatori, vere e proprie sentinelle dei fiumi.

La situazione è sempre più criticaafferma Veronesei sindaci sono chiamati ad intervenire con ordinanze di razionalizzazione dell’acqua e chiedono di potersi confrontare per capire come metterle in atto perché siano efficaci nel rispetto delle esigenze del territorio, in particolare degli agricoltori. Per questo ho convocato un tavolo di confronto per domani, in Provincia, con i colleghi consiglieri provinciali Antonio Gasparini all’agricoltura, Matteo Macilotti all’ambiente, Marco Montan alla protezione civile. Ci saranno i Consorzi di Bonifica (Alta Pianura Veneta, Brenta e Adige Euganeo), il Genio Civile, le associazioni di rappresentanza degli agricoltori (Cia, Coldiretti e Confagricoltura), l’associazione Bacino di Pesca B e il comandante della Polizia Provinciale.”