Esplorare il Vicentino – Sentiero Braggion a Campotamaso

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Campotamaso: uno sparuto gruppo di case ai piedi dei monti, nel comune di Valdagno.

Se siete in cerca di un itinerario tranquillo, senza salire in montagna e che impieghi solo mezza giornata, allora il sentiero Braggion è quello che fa per voi. La piccola frazione di Campotamaso, punto di partenza del percorso, è raggiungibile in breve dall’abitato di Valdagno proseguendo verso Recoaro Terme. All’altezza della località Maglio di Sopra si gira a sinistra continuando per altri 3 chilometri fino a raggiungere il piccolo abitato. Nei pressi della chiesa si trova un parcheggio dove si può lasciare l’auto.

Il Sentiero Braggion compie un anello di quasi 10 chilometri, salendo per la bella Valle del Boia e percorrendo la cresta del Monte Turigi. L’itinerario è ben segnalato da cartelli in legno con la scritta “BRAGGION” e arricchito da qualche tabella informativa. È consigliabile percorrere il sentiero nella direzione descritta per apprezzare meglio le cascate presenti lungo la Valle del Boia, di considerevole bellezza.

Dal parcheggio si passa davanti alla facciata principale della chiesa e si prosegue per qualche centinaio di metri lungo la strada asfaltata che porta a un ponte e a una carrareccia sulla destra. Qui si trovano già le indicazioni che suggeriscono di continuare lungo la valletta abbandonando l’asfalto. Ben presto si percepisce l’aria fresca e umida portata dal torrente che scorre perenne.

Dopo pochi passi sembra di varcare la soglia di un altro mondo, ben più rilassante della realtà frenetica odierna. Camminando lungo la carrareccia si è assorti nel ritmo dello scorrere dell’acqua, seguendo il volo dei numerosi uccellini e osservando il bosco rigoglioso. Si incontrano delle case più avanti ed è facile pensare a come sarebbe tranquillo vivere qui in un possibile futuro.

Superate le case si trova poco dopo l’inizio del tratto di sentiero che risale la Valle del Boia, il quale nome sembra derivare da un’antica leggenda popolare. Il percorso segue il torrente che si getta in tre cascate più o meno alte, attraversandolo anche per mezzo di tre ponticelli in legno. Nei punti più esposti sono state installate delle corde fisse in acciaio così da rendere accessibile a tutti il sentiero.

Mano a mano che si sale di quota, in alcuni tratti anche ripidamente, il bosco cambia gradualmente fino a zone con formazioni pure di faggio o miste con conifere. Al termine della salita si giunge a una fontana e tenendo sempre la destra si incontra la Baita dei Vecia. Da qui si può attuare una piccola deviazione e salire in circa mezz’ora alla cima dei Castiglieri, consigliata per il bel panorama che si gode da lassù. La croce svetta sopra l’abitato di Fongara e la vista spazia dalle Piccole Dolomiti all’Altopiano di Asiago.

Dalla Baita dei Vecia sale anche un sentiero che porta a Malga Rialto e alla sovrastante Cima Marana. Per completare l’anello del Sentiero Braggion invece occorre scendere per alcuni metri sul sentiero appena a destra della baita che percorre la costa dei Castiglieri. Qui il percorso è molto suggestivo e si mantiene pressoché a una quota costante con lievi saliscendi, seguendo tutte le insenature del monte.

È qui che è frequente osservare dei camosci che pascolano sugli erti pendii esposti al sole. Giunti al Passo del Turigi, si segue la linea di cresta tra boschi e vedute panoramiche sulla Valle dell’Agno e quella che da Fongara scende a San Quirico.

Proprio sopra l’abitato di Campotamaso è presente un osservatorio con un punto trigonometrico dove è piacevole sostare per ammirare il paesaggio circostante. Da qui in poi il sentiero scende lungo una carrareccia tra boschi e prati. La croce di vetta del Monte Turigi è situata sulla vicina cima più alta ma arrivarci non è comodo per via della fitta vegetazione; è meglio quindi scendere lungo la carrareccia che con qualche tornante in breve riporta al paese di Campotamaso, dove ha termine il percorso del Sentiero Braggion.