Ferisce l’ex compagna con un coltello: arrestato un 53enne per maltrattamenti

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Il coltello insanguinato sequestrato lo scorso ottobre 2017

Un rapporto burrascoso che, dai banali litigi di coppia, si trasforma in una serie di vessazioni e maltrattamenti fisici e psicologici. E’ stato arrestato venerdì sera M. Z., 53 anni, un valdagnese che il nucleo investigativo operativo della Polizia Locale Valle Agno aveva “marcato stretto” a partire da un episodio accaduto lo scorso autunno, in seguito al quale gli era stato vietato dal giudice l’avvicinamento all’eex compagna e la dimora nei comuni di Trissino e Valdagno. Obblighi non rispettati lo scorso week end, con conseguente intervento delle forze dell’ordine a scongiurare nuove possibili violenze.

A metà ottobre, infatti, una donna che sarà poi accertata come vittima di soprusi fu aiutata da una pattuglia di agenti dopo esser stata abbandonata in un locale dall’allora convivente, al termine di una furiosa lite. La reticenza della signora nel raccontare le motivazioni dell’alterco con il partner aveva insospettito i rappresentanti della Polizia Locale, abili a notare nella borsa della signora un coltello insanguinato, con ogni probabilità usato contro di lei dal suo aguzzino. Come del resto successivamente confermato dalla stessa vittima, una donna di circa 45 anni, che aveva subito delle ferite da taglio secondo la ricostruzione dei fatti degli inquirenti.

Da quel momento sono scattate le indagini e i primi provvedimenti del giudice, culminate venerdì notte con l’arresto dell’uomo, presentatosi nuovamente di persona presso l’abitazione della donna in sfregio i divieti. Ora dovrà rispondere dei reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate. La misura di custodia è scattata a seguito del provvedimento emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari, Cristina Arban, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica di Vicenza Jacopo Augusto Corno.

Tutto iniziò con furibondo litigio in un noto bar della città, dando origine delle indagini, con l’uomo che in quell’occasione si sarebbe allontanato portando via con sè sia il veicolo della donna che i suoi effetti personali, compreso il cellulare. L’intervento degli agenti sembrava risolversi in pochi minuti, salvo poi notare l’arma solo parzialmente nascosta dalla donna che, a quel punto, oltre che la borsa decise di “vuotare il sacco” con il sostegno garantito dalle forze dell’ordine.

Dall’attività investigativa risulta che M. Z. condivideva l’abitazione con la donna vittima dei ad oggi presunti maltrattamenti, ma aveva alle spalle anche un matrimonio concluso e, sembrerebbe, con analoghi episodi riconducibili a violenze psicofisiche. Potrebbe quindi esserci una recidiva nei comportamenti aggressivi da parte dell’accusato. Da inizio dicembre 2017, dopo la disposizione del divieto di avvicinamento all’ex convivente, un secondo provvedimento diretto all’uomo gli aveva proibito la dimora nei comuni di Valdagno e Trissino.