Cadono per cento metri in un vajo: morto un giovane vigile, ferita l’amica

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Dramma sulle Piccole Dolomiti: un giovane nel primo pomeriggio è morto dopo essere scivolato in un vaio sul monte Zevola (Catena delle Tre Croci), poco sopra il Rifugio Cesare Battisti alla Gazza, a circa 1500 metri d’altezza.

La tragedia si è consumata poco dopo l’una sul Vajo dell’Acqua. Il giovane – Andrea Callegaro, 26enne residente a Schio e in forza alla polizia locale del consorzio Nevi di Thiene – è ruzzolato per un centinaio di metri, trascinando in parte con sé la compagna di cordata, una 25enne di Piovene Rocchette: ora è ricoverata all’ospedale di Vicenza con ferite di media gravità e in stato di shock.

La coppia, dopo essere partita dal Rifugio Battisti alla Gazza, stava risalendo verso la cima del Monte Zevola, con presenza di neve dura a seguito del forte vento di ieri e della recente pioggia, quando – non si conosce la dinamica – all’altezza della strettoia dove il Vaio Battisti si interseca con il Vaio dell’acqua – entrambi i ragazzi sono scivolati ruzzolando per un centinaio di metri. L’allarme è stato lanciato da due persone che si trovavano nelle vicinanze,  hanno udito le grida e hanno raggiunto la coppia.

Sul posto sono stati sbarcati equipe medica e tecnico di elisoccorso dell’elicottero di Verona emergenza, poi volato al Rifugio per imbarcare una squadra del Soccorso alpino di Recoaro – Valdagno in supporto alle operazioni. Medico e infermiere hanno prestato le prime cure urgenti al giovane, apparso in gravissime condizioni, tentando a lungo le manovre di rianimazione, purtroppo invano. Stabilizzata per un possibile politruma, la ragazza è stata imbarellata, recuperata dall’eliambulanza con un verricello e trasportata all’ospedale San Bortolo di Vicenza. L’elicottero è poi tornato nel Vaio dell’acqua e ha provveduto a riportare al Rifugio la salma e i soccorritori rimasti a vegliarla nel canale. La situazione nei vaji delle Piccole Dolomiti in questi giorni non è delle migliori per scalare: le raffiche di vento e il freddo di ieri hanno infatti fatto emergere grandi lastroni di ghiaccio, affrontabili solo con ramponi e una preparazione adeguata.

Un tratto del Vajo dell’Acqua, sul Monte Zevola: una meta molto frequentata da scalatori, sia d’inverno che d’estate