Dissesto idrogeologico: cantieri aperti per il ripristino delle zone colpite. Stanziati 2,5 milioni di euro

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Il dissesto idrogeologico ha causato gravi danni nell’estate del 2020 e la situazione è rimasta irrisolta a causa della mancanza di fondi. Soldi che ora entrano nelle casse comunali di Recoaro Terme grazie all’intervento del Governo che, nella figura del Commissario all’emergenza, ha confermato quasi 2,5 milioni di euro per rimettere in sicurezza il territorio comunale colpito da frane e smottamenti. Nello specifico sono stati stanziati 1.350.000 euro per interventi rivolti a Rovegliana, 350mila euro serviranno a  consolidare un ampio tratto dei versanti sopra e sotto la strada che sale alla frazione, con sistemazione della Valle Mantese. In questo modo si riuscirà anche a mettere in sicurezza uno stabile privato che sorge tra il versante coinvolto da diffusi cedimenti e la strada.

Un altro milione di euro, suddiviso in due stralci funzionali (rispettivamente per 521.942,89 euro e 478.057,11 euro) verrà utilizzato per l’intervento di consolidamento statico di un’area di pertinenza della parrocchia di Rovegliana che coinvolge anche le fondamenta della Chiesa di Santa Margherita. A questi si aggiunge anche un terzo cantiere, per un costo di 100.000 euro, che riguarderà invece la messa in sicurezza di alcuni tratti stradali lungo via Franco. La Regione Veneto ha concesso un ulteriore finanziamento grazie a fondi messi a disposizione dallo Stato diversi anni fa, per 1 milione di euro,  che consentiranno di realizzare parte delle opere indicate dallo specifico piano degli interventi elaborato per la frana del Rotolon allo scopo specifico di mitigarne rischi e danni secondo una scala di priorità. In questo frangente gli interventi riguarderanno un tratto del torrente compreso tra il ponte di località Parlati-Maltaure e il sottostante ponte di contrada Sudiri.

Questo settore è perlopiù interessato da processi idraulici ma, in caso di importanti volumi detritici, può essere attraversato da colate che potrebbero danneggiare i due ponti. Per diminuire questo rischio, il progetto mira ad intervenire in alveo, a partire dal ponte Parlati-Maltaure, con la creazione di un terrapieno sulla destra idrografica a protezione di alcune abitazioni e la rettifica delle sponde per consentire un migliore deflusso rallentando colate e conseguenti depositi. La fase progettuale si è da poco conclusa e ora si attende la valutazione della Commissione Regionale. L’avvio lavori è previsto nel 2023.

“La tragedia delle Marche – spiega il Sindaco, Armando Cunegato – purtroppo non la prima, né l’ultima, ci ha mostrato ancora una volta come solo gli investimenti costanti nella manutenzione del territorio possano metterlo in sicurezza e renderlo sempre più in grado di sopportare fenomeni naturali anche di grande intensità. Le proiezioni dei prossimi anni ci dicono con sempre maggiore chiarezza che eventi estremi si ripresenteranno con sempre maggiore frequenza, per questo è nostro compito intercettare tutte le risorse possibile per fare prevenzione, ma anche informazione”. 

Il comune è poi in pressing sulla Regione Veneto affinché possa valutare il finanziamento di ulteriori opere di ripristino dopo i danni da maltempo verificatisi nel vicentino e nel bellunese nel dicembre 2020 (Stato di crisi proclamato dalla Regione per gli eventi del 4 e 9 dicembre 2020), con particolare urgenza al recupero delle infrastrutture. Per il territorio recoarese, l’eventuale esito positivo di un secondo stralcio di contributi emergenziali consentirebbe di intervenire sulla strada comunale che dal Passo Xon collega le contrade Zulpi, Rive, Scalzoni  e Lovati. La sede stradale, piuttosto tortuosa e lunga oltre un chilometro, è l’unica via di collegamento alle case e versa in cattivo stato con avvallamenti diffusi e cedimenti di diversi cigli stradali. Da un primo conteggio dei danni serviranno opere per almeno mezzo milione di euro.

“Come sappiamo le risorse comunali non sono infinite – ha concluso Cunegato – e per questo è nostro dovere interessare ogni potenziale finanziatore affinché assegni contributi di vitale importanza. Allo stato attuale manteniamo il monitoraggio delle condizioni di salute della strada, ma è indubbio che servirà intervenire quanto prima per non tagliare fuori intere famiglie dal collegamento con il fondo valle.”