Elezioni comunali nella città termale: due le liste a confronto. Pastore sfida Cunegato

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Parte il conto alla rovescia a Recoaro Terme, in vista delle (nuove) elezioni comunali indette per il week end del 20 e 21 settembre. Salvo colpi di scena, il successore dell’ex sindaco Davide Branco, eletto il 10 giugno 2018 e rimasto in carica fino ai primi di gennaio 2020, sarà uno tra Armando Cunegato – Lista Recoaro Terme 2030 Cunegato Sindaco – e Stefania Pastore, sostenuta da una colazione di centrodestra con Lega e Fratelli d’Italia e dalla civica “Impegno per Recoaro Terme”.

Il primo in ordine cronologico a presentare la sua candidatura è Stato l’ex primo cittadino di Valli del Pasubio, in carica per due mandati dal 2009 al 2019 nel paese confinante, poi è stata la volta dell’ex assessore ai Lavori Pubblici e all’Urbanistica nella giunta recoarese uscente. Saranno loro due a confrontarsi per aggiudicarsi lo scranno di sindaco della cittadina termale, affrontando primo tra tutti il tema del rilancio turistico di Recoaro.

La “reggenza” in commissariamento prefettizio di Renata Carletti volge dunque al termine, in attesa delle elezioni amministrative comunali ormai vicine all’orizzonte, mentre è iniziata la campagna politica dei rispettivi schieramenti. Dal fine incarico del predecessore, Giovanni Ceola, tra l’altro oggi presenta nella lista pro Cunegato, in poco più di due anni sarà “incoronato” il terzo sindaco da queste parti. Una crisi in seno alla maggioranza a cavallo della fine 2019 e l’inizio del nuovo anno aveva concluso il breve mandato di circa 18 mesi di Davide Branco, dimissionario con automatica caduta del consiglio comunale e successivo commissariamento dopo discordie intestine in con l’anima leghista della lista.

Cunegato, titolare di un negozio di abbigliamento, ha 64 anni e torna in pista a distanza di un anno e mezzo dal suo ultimo incarico. “Nei mesi scorsi – ha spiegato alla presentazione  – pur con le limitazioni imposte dal lockdown, mi sono confrontato con molte persone, gruppi e associazioni. Da questo incontro con le diverse e positive realtà che animano il territorio recoarese ha preso forma un programma che presenteremo già nelle prossime settimane. Nella composizione della lista abbiamo lavorato molto sulle competenze, di ex amministratori – il riferimento oltre a Ceola va anche a Enrico Storti, primo cittadino di Villaverla in passato – e di professionisti. Questo è quello che ci serve per ripartire da Recoaro, un comune dal grande potenziale inespresso e caduto vittima di personalismi e partitismi che lo hanno portato a due commissariamenti in meno di 10 anni”. Sono 12 i candidati consiglieri a sostegno della lista (7 uomini e 5 donne), dai 35 ai 65 anni di età, con simbolo grafico che rimanda alle Piccole Dolomiti sullo sfondo con in primo piano una fontana zampillante, fedele ai colori bianco e blu.

Mercoledì scorso l’ufficializzazione di una donna recoarese come rappresentante dell’area di centrodestra, dopo che per alcune settimane la prospettiva di un unico candidato in corsa – come avvenuto nel 2018 proprio nella vicina Valli del Pasubio – sembrava materializzarsi in vista delle elezioni di metà settembre. “Una bella sfida, un impegno importante e anche una grande responsabilità. Ma abbiamo tanta energia e tanta passione – ha dichiarato Pastore ai microfoni di Tva alla presentazione della lista -, e presentiamo una squadra composta da molti ex consiglieri delle passate amministrazioni, con cui ho già lavorato”. Laureata in Giurisprudenza, avvocato dal 1999, l’aspirante sindaco ha 51 anni e lavora attualmente per la Camera di Commercio di Vicenza. “Recoaro merita un vero cambiamento e ha reali necessità come l’aumento dell’occupazione, il rilancio del turismo, la viabilità e la cura del territorio”. Anche qui 12 gli aspiranti consiglieri comunali per la lista “Syefania Pastore Sindaco”, 8 uomini e 4 donne, con un’età media molto bassa, vista la presenza di tre “under 30” in squadra, tra cui due 21enni. Tre di loro sono di ispirazione civica, i rimanenti invece esponenti locali di Lega e Fratelli d’Italia.