Salvata allo stagno dei cigni: il maschio aggredisce la femmina. Eccesso di effusioni o raptus?

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Un'immagine di ieri sera dal parco con i due cigni

Chi ha assistito alla scena non può che confermare la versione della prima ora: vale a dire un comportamento anomalo che ha visto il cigno maschio del parco di Recoaro Terme aggredire con violenza a “beccate” la propria compagna, fino a quasi ucciderla. Una storia che di primo acchito sembra vertere in direzione opposta rispetto alla “storia d’amore” della precedente coppia, che ai primi di maggio del 2019 salì alla ribalta dei media nazionali dopo la morte – di crepacuore – della femmina in seguito all’uccisione del compagno di stagno.

Anche se parecchi dubbi sarebbero sorti a posteriori, sabato sera, dopo l’intervento del Comune per portare in salvo l’esemplare femmina, apparso in serio pericolo di vita in base alle segnalazioni da parte di un cittadino. I due animali vivono nel laghetto superiore di Parco Fortuna ormai da un anno mezzo.

Tra gli appassionati dell’universo animale e gli studiosi della fauna acquatica è già emersa una certa perplessità in merito, avendo in “giurisprudenza” solo esempi di baruffe – a volte anche con esiti mortali per i contendenti – solo fra cigni reali dello stesso sesso, maschi in particolare. Fa parte della loro memoria di specie, insomma, delle pulsioni che derivano dall’istinto. Ben più che bizzarro, per non dire del tutto inedito, il fatto che un esemplare maschile si accanisca contro la “propria” femmina. Motivo per cui il timore di alcuni fra gli esperti che hanno espresso il loro punto di vista è che in realtà si sia assistito ad un amplesso evidentemente troppo focoso. Senza volere scadere in battute fuori luogo da “codice rosso”. Un tentativo di accoppiamento andato forse in eccesso, insomma, con il maschio a soverchiare la femmina in forze e dimensioni, come la natura animale a colte – non sempre in realtà – impone.

Un esemplare di sesso femminile con due piccoli cigni da accudire in un’immagine di oltre due anni fa (foto Jessica Peruzzo)

Fatto sta che nel dubbio ieri sera si è scelto di intervenire, dopo la segnalazione dei cittadini stavano osservando quelli che sono divenuti un po’ simbolo e un po’ mascotte del centro di Recoaro. Una volta messa al sicuro la malcapitata pennuta acquatica dal lungo collo peraltro afflosciato, si potrà discutere e approfondire la questione, dopo aver sentito anche il parere di un medico veterinario che valuterò le condizioni effettive dell’uccello, e se abbia riportato lesioni nello “scontro amoroso”, oppure come vittima di un raptus del compagno, che potrebbe essere affetto da qualche disturbo. Nè più, ma anzi forse meno, di quanto accade agli esemplari umani, quando scadono nella disumanità più evidente.

Questo il testo apparso nella pagina Fb ufficiale del Comune di Reacoaro, dopo il recupero dell’animale avvenuto nella prima serata di ieri, grazie al contributo di Dorino Stocchero, uno dei massimi esperti della zona. I cui intervento, in ogni caso, è stato apprezzato. “Stasera – il post è stato pubblicato sabato 20 marzo – il cigno maschio stava uccidendo la femmina, ma grazie alla segnalazione di alcuni cittadini, si è intervenuti prontamente. Un grazie a chi ha salvato la femmina. Si ringraziano i cittadini per la responsabilità civile dimostrata, in particolare Giovanni Malara per la segnalazione e Dorino Stocchero per la pronta disponibilità”.