Dai banchi del liceo linguistico al vino biodinamico: la bella storia di Giulia Masiero

Giulia Masiero, foto da Facebook

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Dai banchi del liceo linguistico alla cantina dove produce vino biodinamico, questa è la storia di Giulia Masiero, 27 anni, front-woman di Masiero Viticoltura Biodinamica. Cresciuta nell’azienda di famiglia, il suo cuore è rimasto sui colli di Selva di Trissino, tra il buon vino. Dopo il liceo ed un esperienza all’estero, Giulia ha deciso di intraprendere un corso di sommelier che l’ha avvicinata ancora di più al mondo della viticoltura. L’amore si è affermato nell’estate del 2015 quando il padre ha affittato un nuovo vigneto e la produzione ha richiesto più attenzione.

I sette vini autoctoni dell’azienda sono frutto di un connubio tra pratiche agricole ed arte. La loro filosofia parte dal biologico, utilizzando metodi che non si avvalgono della chimica ma che si adattano all’andamento delle stagioni producendo il vino che la natura offre: “Bisogna combattere certe cose? No, si cerca l’equilibrio – ha spiegato Giulia ai microfoni di Radio Eco Vicentino – non ci sono veri antagonisti ma c’è un bisogno di trovare un equilibrio tra antagonisti ed aiutanti. Non ci sono insetti cattivi e buoni perché per ogni due cattivi ce ne sono cento di buoni”.

Amante del rock’n’roll e di Bruce Springsteen, le influenze artistiche di Giulia vanno ancora di più accentuare il binomio vino-arte. Oltre alla bottiglia di Lazaro con la copertina dell’album “The Rising” di Bruce Springsteen, le etichette delle bottiglie provengono dalla tela dell’amica pittrice Mariki di Arzignano: “è bello che parli il vino e che sia accompagnato da qualcosa di artistico”, ha spiegato Giulia. Da imprenditrice modello, ora sta già pensando a dei progetti per il futuro come la produzione di distillati e il grande sogno nel cassetto di aggiungere al menu dei vini dell’azienda il Durello.