Coronavirus, 45 i focolai in Veneto. Zaia: “70% di asintomatici, oggi una nuova ordinanza”

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“Oggi firmo un’ordinanza che proroga tutte le misure fino al 15 ottobre, data di scadenza dello stato d’emergenza”. Lo ha annunciato il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, durante la consueta conferenza stampa di aggiornamento sull’epidemia di Covid-19, dalla sede della Protezione Civile a Marghera.

“Questa ordinanza (qui il testo) lascia una finestra per l’8 di agosto: il decreto legge approvato dal governo prevede l’approvazione di un dpcm entro 10 giorni. Se non cambia nulla, perché il dpcm potrebbe essere la semplice proroga di quello in vigore, non ci saranno modifiche. Altrimenti, vedremo”, ha spiegato Zaia. Sono 45 i focolai attivi nella regione. “Il virus esiste e lo testimonia il fatto che abbiamo 117 contagiati in più rispetto al bollettino di ieri mattina; abbiamo capito che ci sono cariche virali diverse, chi è più contagioso e chi meno. Clinicamente in questo momento non siamo in emergenza. A differenza della fase cruciale, infatti, abbiamo un 70% di asintomatici”.

Zaia ha anche spiegato che sono 723 i tamponi effettuati su chi rientra per lavoro dall’estero e alle badanti. Quasi la metà dei focolai è autoctona, ma il governatore ha ancora una volta ripetuto che il Veneto “non può permettersi di portare a casa cittadini del mondo che arrivano da posti in cui il sistema sanitario è scarso o inesistente. Abbiamo chiesto sacrifici alle persone e non capisco il motivo perché dobbiamo avere in Veneto oltre il 55% dei focolai che vengono da fuori“.

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Pubblicato da Luca Zaia su Venerdì 31 luglio 2020

Quanto alla situazione del centro migranti nella caserma Serena a Treviso, dove vi sono 133 contagiati su 293 ospiti, il governatore ha affermato di considerarla “zona rossa“. Le regole per la quarantena sono uguali per tutti e gli ospiti devono rispettarle, quindi da quella caserma nessuno deve uscire. Vi anticipo che noi andremo a testarli ogni sette giorni. Detto questo, ribadisco che strutture come queste vanno dismesse: questo sistema di accoglienza si è rivelato fallimentare sotto ogni punto di vista”.

Gli ospiti del centro di accoglienza sono in Italia da tempo e la maggioranza (circa il 70%) lavora nelle aziende della zona, spesso a tempo determinato o come stagionali. Alcune decine sono assunti come interinali alla Benetton a Castrette di Villorba. Ieri sera, giovedì 30 luglio, alcuni dei migranti ospiti hanno danneggiato l’infermeria, lanciando brandine e distruggendo dei mobili, per manifestare la contrarietà alla quarantena obbligatoria che riguarda anche chi è risultato negativo ai tamponi svolti dagli operatori dell’Usl 2 per individuare il al virus Sars-Cov-2.