Coronavirus, Veneto: attività scolastica sospesa fino all’8 marzo. Zaia si scusa coi cinesi

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Sospensione dell’attività scolastica fino all’8 marzo in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Lo ha annunciato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Come spiega l’Ansa, che lo avrebbe appreso da fonti di governo partecipanti alla riunione alla Protezione Civile, le scuole lunedì riaprono in tutte le regioni italiane tranne che nelle tre con aree cluster, nelle quali si passa però dalla chiusura totale alla “sospensione delle attività”. La decisione è stata presa oggi pomeriggio dal governo, sentito il parere del Consiglio Superiore della Sanità e il Comitato tecnico scientifico.

“Le modalità di propagazione del virus registrate negli ultimi giorni – sottolinea un comunicato del Comune di Vicenza – richiedono insomma il mantenimento della misura di contenimento dell’emergenza stabilita lo scorso 23 febbraio. Nelle prossime ore verranno resi noti i provvedimenti sull’apertura o chiusura di musei, biblioteche, mostre, teatri, cinema, discoteche e locali notturni, come quelli sull’organizzazione di manifestazioni culturali, sportive e religiose. Le gite scolastiche restano sospese fino al 15 marzo.

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Pubblicato da Luca Zaia su Sabato 29 febbraio 2020

“Abbiamo adesso concluso la riunione, domani mattina pubblicheremo il nuovo Dpcm in pieno raccordo con le valutazioni dei governatori. C’è un clima di grande collaborazione”, ha detto il premier Conte uscendo dalla Protezione Civile. “In questo momento è riunito il comitato tecnico, non mi fare anticipare nulla ma per quanto riguarda le regioni interessate adotteremo misure di prudenza che si distingueranno dalle altre”, ha aggiunto.

Da ieri sera si erano susseguite le indiscrezioni sul testo del nuovo decreto del Governo e già le Regioni Lombardia ed Emilia Romagna erano convinte della necessità di proseguire con la chiusura per contenere l’epidemia da nuovo Coronavirus. Il Veneto era rimasta nei fatti la sola delle tre Regioni a volere la riapertura, e non è un caso che fra le tre sia quella in campagna elettorale: indiscrezioni di palazzo raccontano che il governatore leghista Luca Zaia in queste ore sia stato messo molto sotto pressione – per un ritorno alla normalità – da parte del mondo economico veneto, molto preoccupato per le ricadute della situazione e delle misure di contenimento sui fatturati. “Zaia – dicono sempre fonti dell’opposizione in Regione – con un atteggiamento che di autonomista ha poco, si sarebbe ripromesso di delegare, da qui in avanti, ogni decisione a Roma, preoccupato soprattutto delle ricadute che una errata assunzione di responsabilità diretta potrebbe avere sul voto regionale di maggio”.

Preoccupazioni accentuate dallo scivolone di ieri pomeriggio, quando nell’intervista a una televisione locale Zaia si era vantato della pulizia dei veneti e aveva in sostanza accusato il popolo cinese di scarsa igiene e di mangiare topo vivi. “Mi hanno massacrato per una frase uscita male” aveva detto in serata. “Se qualcuno si è sentito offeso mi scuso”, aveva aggiunto dopo le pesanti critiche dall’ambasciata cinese, che aveva definito le frasi di Zaia “calunnie e offese gratuite”.

Pubblicato da Luca Zaia su Venerdì 28 febbraio 2020