Crisi energetica e inflazione alle stelle: Zaia pronto ad inserire l’addizionale regionale Irpef

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Luca Zaia e la Giunta Regionale stanno valutando l’introduzione di un’addizionale regionale Irpef sui redditi alti e medio alti, per sostenere le fasce più fragili della popolazione in questo momento di difficoltà. A raccontarlo è stato ieri il Corriere del Veneto, secondo il quale la Giunta veneta avrebbe dato incarico di effettuare uno studio al fine di valutare l’opportunità di questa nuova tassazione fiscale. L’obiettivo sarebbe incassare 300 milioni di euro da destinare alle fasce deboli, alle rette delle Rsa e ai rincari energetici.

Il Veneto è l’unica Regione a non aver finora previsto una tassazione aggiuntiva a quella statale e questo si sta rivelando, a fronte di una grossa crisi energetica e economico-sociale, un deficit non più colmabile. Così, 12 anni dopo l’inizio della sua presidenza in Regione, Zaia si appresta a demolire uno dei pilastri della sua gestione del Veneto.

La preoccupazione per la crisi energetica, l’aumento dei prezzi e l’inflazione che rischia di lasciare senza lavoro molti veneti, fanno insomma novanta e fra le attività più a rischio deflagrazione ci sono le aziende energivore, l’aumento delle rette nelle case di riposo, le difficoltà economiche delle scuole e gli asili, il rischio chiusura per attività artigianali, industriali e commerciali, nonché per tante aziende agricole. Senza contare le difficoltà economiche a cui andranno incontro tante famiglie, strette fa il rischio di perdere il lavoro e le bollette da pagare.
L’addizionale regionale era stata abolita nel 2009 dal predecessore di Zaia, il condannato per corruzione Giancarlo Galan e dell’ipotesi della sua reintroduzione si sarebbe parlato, nella massima riservatezza, nel corso di un incontro a Venezia venerdì scorso.

Una proposta che più volte negli anni scorsi era stata avanzata dall’opposizione: “L’ipotesi, accarezzata dal presidente Zaia, dell’applicazione in Veneto dell’addizionale Irpef, rappresenta un’operazione che puntualmente, da anni, abbiamo messo sul tavolo della discussione in sede di bilancio. Per anni Zaia ha usato come fiore all’occhiello la formula del ‘Veneto tax free’, ignorando volutamente le conseguenti difficoltà, principalmente sul fronte dei servizi sociosanitari e dei sostegni al sistema produttivo. Ora questo cambio di rotta, di fronte al quale non ci accontentiamo di rivendicare con il più classico dei ‘lo avevamo detto’. È evidente che siamo d’accordo con il principio, visto che lo proponiamo inascoltati da tanto tempo, ma colpisce il fatto che questa ipotesi venga avanzata proprio ora, in uno scenario di ristrettezze per famiglie e imprese senza precedenti. Di certo, chiediamo che se ne discuta in modo approfondito, nelle sedi istituzionali opportune, a partire dalla Commissione Bilancio”.

La presa di posizione è dei capigruppo delle forze di opposizione in Consiglio regionale Giacomo Possamai (Partito Democratico), Elena Ostanel (Veneto che Vogliamo), Cristina Guarda (Europa Verde), Erika Baldin (M5S) e del portavoce Arturo Lorenzoni (Misto) che spiegano: “Vogliamo vedere la manovra nel concreto perché non basta parlare di addizionale senza aver chiaro il programma degli interventi che potrebbero essere realizzati grazie a queste risorse recuperate. Al tempo stesso è fondamentale capire quali siano le intenzioni della Giunta riguardanti le fasce di applicazione perché non ci troverebbe d’accordo il modello, tanto caro al centrodestra, di una flat tax in salsa veneta che toccherebbe anche chi percepisce redditi pari a 15mila euro. In questo senso riteniamo sia giusto prevedere un’esenzione delle fasce più deboli”.
Gli esponenti di opposizione annotano come “questo annuncio di Zaia arriva una settimana dopo le elezioni politiche: un tempismo di scarsa trasparenza e che appare come una presa in giro dei veneti. Visto che l’emergenza era già ben chiara ad agosto e a settembre, quando il bilancio preventivo è stato reso pubblico, per quale ragione si parla di addizionale Irpef solamente ora?”.