Fotovoltaico, allacciamenti in ritardo. Lorenzoni e Zanoni: “Cosa aspetta la Regione per attivarsi?”

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Foto da Pixabay

Nell’ultimo anno decine di famiglie e investitori veneti hanno realizzato il proprio impianto fotovoltaico, ma di fatto non riescono ancora a produrre energia elettrica a causa dei ritardi nell’allacciamento degli impianti stessi alla rete di distribuzione. Lo segnalano in una mozione depositata ieri il Portavoce dell’Opposizione in Consiglio regionale, Arturo Lorenzoni, nonché docente di Economia dell’energia all’Università di Padova, e il consigliere regionale del Pd, Andrea Zanoni.

“Si tratta di un danno economico ingente per i proprietari dei moduli e per tutta la comunità, che è costretta a continuare ad acquistare l’energia a prezzi altissimi”. Tali ritardi, aggiungono, “hanno un effetto disincentivante sulla decisione di altri potenziali investitori di investire sul fotovoltaico”.

In tutto questo, la legge regionale 16 del 5 luglio 2022 prevedeva che entro 90 giorni la Giunta regionale attivasse un protocollo di intesa e collaborazione con i distributori locali di energia elettrica “per sollecitare modalità più celeri di connessione degli impianti fotovoltaici alla rete elettrica di distribuzione, in riferimento alle Comunità di Energia Rinnovabile”. Fino ad ora, però, l’intento per Lorenzoni e Zanoni è rimasto lettera morta. “Riteniamo sia fondamentale accelerare il processo di produzione dell’energia elettrica da fonte rinnovabile, pure per non disperdere tutti quegli investimenti già effettuati da parte dei cittadini e delle imprese venete”.

In altri termini, “è necessario dare forza all’interlocuzione con i concessionari dell’attività di distribuzione dell’energia elettrica, che spesso risulta complicata”. Da qui la mozione congiunta, affinché “la Giunta dia seguito al più presto a quanto indicato dalla legge regionale approvata da più di tre mesi e mezzo, per sostenere anche la connessione degli impianti già realizzati”. Il Piano per la transizione ecologica, adottato dal Governo lo scorso febbraio, indica che la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, su base nazionale, passi entro il 2030 dall’attuale 35% al 72%. “La Regione Veneto condivide tali obiettivi – concludono – Va da sé che bisogna accelerare”.