Marmolada, Europa Verde: “La Regione riconosca la crisi climatica”

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Foto Provincia Autonoma di Trento

Dai co-portavoce di Europa VerdeVerdi del VenetoEnrico Bruttomesso e Luana Zanella – e dalla consigliera regione di EV, Cristina Guarda, arriva non solo il cordoglio e un pensiero per le vittime e ai feriti sulla Marmolada, ma anche una stoccata alla Regione Veneto.

“Perdono la vita alpinisti, che sono in primis amanti della montagna e custodi della sua natura, spesso feroce e violenta, che vedono donne e uomini attrezzati salire su un ghiacciaio destinato a scomparire prima del tempo”, spiegano in una nota.

I co-portavoce regionali aggiungono però che “gli scienziati già da tempo hanno lanciato l’allarme sul fatto che le Alpi si stanno trasformando velocemente a causa del riscaldamento climatico. La crisi climatica ci pone davanti a scelte da intraprendere senza se e senza ma, come vietare le salite sui ghiacciai dai mesi primaverili per la sicurezza degli amanti della montagna”.
“Rimaniamo purtroppo inermi osservatori degli effetti del cambiamento climatico nella nostra regione – aggiungono Bruttomesso e Zanella – che colpiscono dallo scioglimento dei ghiacci alla feroce siccità che colpisce la nostra agricoltura in pianura, riduce le portate dei nostri fiumi e mette alla prova i cittadini attanagliati nelle isole di calore delle nostre città dove le temperatura arrivano ai limiti della sopportabilità”.

Cristina Guarda dichiara va giù ancora più decisa: “La Regione deve riconoscere la crisi climatica. Già tre anni fa, nella scorsa legislatura, chiedevo con una mozione in Consiglio Regionale di dichiarare la crisi climatica nella nostra Regione. Ora verrà riproposta, memore che i consiglieri della precedente legislatura la bocciarono alla fine, nonostante la tempesta Vaia, l’acqua Granda in Consiglio, tornado, downburst, alluvioni, gelate, siccità, bombe d’acqua, inquinamento di acqua ed aria ed effetti della cementificazione. Politicamente si è ancora troppo legati al mantenimento dello status quo dello ‘sviluppo scorsoio’, agendo con passi minuscoli, solo quando un’emergenza diventa socialmente inaccettabile”.

“Quella della Marmolada – aggiunge – è una di queste. Ma vogliamo sia l’ultima: ci si preoccupi delle Alpi e dei territori regionali per davvero, non solo per le Olimpiadi o per rivendicare la proprietà veneta della Marmolada, lasciandola però orfana di azioni, ma sotto la guida di chi ci aiuta da anni a comprendere gli effetti della crisi climatica.