Morte di Niccolò Ghedini: il cordoglio di Zaia, Berlusconi e Lorenzoni

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“Se ne va una figura iconica della nostra società, nella quale ha affermato un suo ruolo come grande professionista e come parlamentare. Ha concluso la sua vita a soli 62 anni e, pur a conoscenza delle condizioni di salute, non ci aspettavamo questa notizia; se la morte è sempre contrassegnata da qualcosa di incomprensibile che ne rende difficile l’accettazione, in queste circostanze lo è ancora di più”.

Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia esprime il suo cordoglio per la morte dell’avvocato padovano e senatore (anche se quasi sempre assente ai lavori parlamentari) Niccolò Ghedini. “A lui, persona che ho avuto modo di conoscere in più occasioni e di apprezzare, in questo triste momento invio un pensiero – conclude il Governatore -. Sono vicino e invio le condoglianze ai familiari e a tutti quelli che gli hanno voluto bene”.

“Cosa possiamo dire di lui? Un grande, carissimo amico – ha dichiarato Silvio Berlusconi, di cui è stato l’avvocato in tutti i processi più importanti – un professionista eccezionale, colto e intelligentissimo, di una generosità infinita. Ci mancherai immensamente, e ci domandiamo come potremo fare senza di te. Niccolò caro, Niccolò carissimo, ti abbiamo voluto tanto bene, te ne vorremo sempre”.
Sulla morte di Niccolò Ghedini interviene anche Arturo Lorenzoni, portavoce dell’opposizione in Consiglio Regionale Veneto, che ricorda anche il commerciante padovano Andrea Zanella, morto per salvare in mare due persone in Maremma. “Ci hanno lasciato due persone, l’avvocato Niccolò Ghedini e lo storico commerciante del centro Andrea Zanella che, in modo diverso, hanno rappresentato la città di Padova: esprimo vicinanza alle rispettive famiglie e a tutti quelli che sono stati loro vicino”.

Lorenzoni ricorda lo stesso Ghedini, scomparso prematuramente, “come una figura a lungo presente in Parlamento. Al di là delle diverse vedute, è stato un uomo delle istituzioni: ha portato Padova e le sue istanze nel cuore dell’azione politica italiana”. Andrea Zanella è stato un appassionato sostenitore delle attività economiche della città, in particolare di Borgo Altinate, “attento e partecipe durante le discussioni sulla gestione della mobilità interna”. Lorenzoni auspica che la città “possa fare memoria in modo adeguato del gesto di grandissima generosità che lo ha portato a perdere la vita per salvare un padre e suo figlio”. “Uno slancio eroico – conclude – di un’umanità sconfinata, che dovrebbe farci tutti riflettere in un tempo in cui nella nostra società sembra prevalere un approccio quasi egoistico”.