Nate le prime tartarughe della spiaggia di Jesolo: è il nido più a nord del mondo

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Foto gentilmente concessa da Veneto Orientale Informazione

Si sono schiuse questa notte sull’arenile di Jesolo, dopo 66 giorni, le prime uova di tartaruga Caretta Caretta che erano state deposte lo scorse 10 luglio sulla spiaggia antistante piazza Brescia: si tratta di un nido-record, il più a nord di tutto il mondo. La zona di deposizione da allora è sorvegliata, transennata e oggetto di studi da parte dei biologi e veterinari dell’Università di Padova, dai volontari del Circolo di Legambiente del Veneto Orientale e dall’Arpav. Sotto lo sguardo entusiasta dei presenti i primi nove esemplari si sono diretti verso il mare, assistiti dai veterinari e sotto gli occhi di una cinquantina di cittadini, meravigliati per questo straordinario spettacolo della natura che per la prima volta in assoluto riguardava una zona così a nord nel Mare Adriatico.

82 le uova deposte a mezzo metro di profondità nella notte fra il 9 e il 10 luglio scorso sul litorale jesolano, all’altezza della torretta 13 in zona piazzetta Casa Bianca: si attende quindi nelle prossime ore la schiusa anche delle altre. Sono infatti una quarantina le uova tenute sotto controllo.
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, con un post su Facebook ha voluto ringraziare pubblicamente tutti i volontari che hanno reso possibile l’incredibile impresa: Plastic Free Veneto, WWF YOUng Italy, Sea Shepherd Italia, Marevivo Veneto, il Museo civico di Storia naturale di Jesolo e A.R.C.A. 113 Ecologico Onlus. Per più di due mesi volontari, biologi dell’Università di Padova, i bagnini degli stabilimenti balneari e associazioni ambientalistiche hanno monitorato giorno e notte l’area.

Sotto lo sguardo curioso e stupefatto di cittadini, esperti e volontari, i primi nove esemplari si sono diretti verso il mare, assistiti da biologi e volontari e sotto gli occhi di molti cittadini, meravigliati da questo spettacolo della natura che per la prima volta in assoluto riguardava una zona così a nord nel Mare Adriatico.

Sempre ieri, nel Delta del Po si sono schiuse altre uova di tartaruga marina: il sito di nidificazione era stato segnalato da un pescatore tra le finissime sabbie di origine alluvionale. L’Ente Parco Regionale Veneto Delta del Po e l’Università di Padova hanno constatato che molte piccole tartarughe erano riuscite a raggiungere il mare. Un evento eccezionale, mai accaduto prima a queste latitudini della costa adriatica, che ha richiamato l’attenzione di moltissime persone che adesso con il fiato sospeso attendono la nascita dei piccoli, prevista proprio in questi giorni.“La tartaruga marina ha scelto le nostre spiagge per riprodursi e dare la vita a nuovi esemplari – commenta l’assessore regionale alla Caccia e Pesca, Parchi e Biodiversità, Cristiano Corazzari -.  Un fenomeno inusuale a queste latitudini, ma che conferma l’efficacia di tutta una serie di azioni di tutela avviate anche con il coinvolgimento di tanti portatori di interesse. Molteplici sono sicuramente gli interventi da intraprendere in futuro a tutela della risorsa marina e costiera, indispensabili per la conservazione della biodiversità animale, vegetale e paesaggistica e per dare spazio ad un turismo sostenibile, sempre più attento alle risorse naturalistiche che la nostra regione può offrire”.

Proprio un pescatore aveva segnalato la presenza del sito di nidificazione tra le finissime sabbie di origine alluvionale degli scanni del Parco regionale Veneto. Il sito è stato fin da subito monitorato da parte del Parco regionale del Delta del Po assieme al dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione dell’Università di Padova, i quali hanno constatato che molte piccole tartarughe erano riuscite a raggiungere il mare. Nei prossimi giorni gli enti eseguiranno gli approfondimenti scientifici che il caso richiede al fine di valutare il successo di schiusa e ottenere altre informazioni per comprendere questo fenomeno. Questo sul Delta del Po, assieme al sito di Jesolo, sono gli eventi di nidificazione più a nord del Mar Mediterraneo e addirittura dell’emisfero boreale. Dagli studi scientifici emerge che proprio il Mar Adriatico è considerato come sito di accrescimento delle tartarughe marine, anche se recentemente si sono registrati spiaggiamenti di adulti di grandi dimensioni e un maggior numero di femmine. Questo potrebbe essere indice delle variazioni delle temperature marine.