Caro bollette, Cingolani: “rincari legati per l’80% all’impennata del gas. Sul nucleare, abbiamo un referendum”

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Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, parlando di come contenere i rincari delle bollette, legati per l’80% all’impennata del gas ha dichiarato: “Va riscritto il metodo di calcolo delle bollette energetiche, lo stiamo facendo in queste ore”. Ora “c’è da mitigare l’aumento del trimestre, che c’è in tutto il mondo, e all’80% dipende dall’aumento del gas. Poi c’è da mettere in piedi un intervento più strutturale. Bisogna ragionare su come è costruita una bolletta, va riscritto il metodo di calcolo. Lo stiamo facendo in queste ore”.

La replica all’ipotesi del nucleare avanzata da Salvini. “Oggi non potremmo fare nulla di nucleare, perché abbiamo un referendum che dice no alle vecchie tecnologie, e quelle nuove al momento non ci sono ancora”. Il ministro lo ha dichiarato in un’intervista a Radio anch’io .

Salvini favorevole al nucleare. Nonostante gli italiani si siano espressi chiaramente sulla questione con il referendum abrogativo del 2011, il leader della Lega, ha dichiarato, nei giorni scorsi, che vedrebbe di buon occhio anche una centrale in Lombardia. “Metterei una centrale nucleare in Lombardia? Sì, che problema c’è” ha risposto Salvini su Rai radio 1, sottolineando che anche buoni rapporti con la Russia aiuterebbero. “Oggi – prosegue il leader del Carroccio – ci sono 4 paesi che stanno studiando sorgenti di energia alternative, i reattori di 4° generazione. Ho detto che queste fonti non sono mature, che probabilmente nel prossimo decennio capiremo se sono convenienti e sicure. Qualora questo fosse verificato, sarebbe importante capire se possono essere usate”.

Ilaria Fontana è netta sul ‘no’ al nucleare. La sottosegretaria al ministero della Transizione ecologica, che ha preso parte ieri all’incontro tra Giuseppe Conte, la delegazione dei ministri del Movimento 5 Stelle e il ministro Roberto Cingolani, ribadisce: “L’Italia non abbraccerà l’energia nucleare e su questo siamo tutti d’accordo, così come siamo d’accordo sulle priorità di questa fase storica: efficienza, rinnovabili, economia circolare, riduzione delle bollette e una transizione ecologica inclusiva, che non lasci indietro nessuno”.

Per quanto riguarda le energie alternative, Cingolani ha spiegato: “La cosa più importante è accelerare sull’installazione di rinnovabili, così ci sganciamo più rapidamente possibile dal costo del gas”. Quindi il suo auspicio: contiamo che “il Decreto Semplificazioni porti i giorni necessari per autorizzare un impianto per energia rinnovabile da 1200 giorni a circa 1/5 (240 giorni, n.d.r.)”.