Pronto soccorso, dai gettonisti ai liberi professionisti: già 60 candidature ad Azienda Zero

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Un medico al lavoro (Foto d'archivio - Freepik)

Sono già oltre 60 le candidature pervenute in relazione al primo avviso di procedura comparativa per la predisposizione di elenchi di medici idonei a prestare attività presso le strutture di pronto soccorso attivato da Azienda Zero.

In sostanza, il percorso è stato avviato dalla Regione per combattere i medici “gettonisti”, ossia quel sistema distorto che prevede l’acquisto di prestazioni sanitarie tramite ricorso a società o cooperative, che spinge i medici lontano dalla sanità pubblica e che oltre ad essere sotto la lente d’ingrandimento della Regione, è stato oggetto di numerosi interventi, anche nazionali, che nelle scorse settimane ha portato la Regione ad affermare che il fenomeno si esaurirà per quanto riguarda gli ospedali del Servizio sanitario veneto progressivamente nel corso del 2024, senza pregiudizio per la qualità del servizio.

Per ovviare, l’assunzione di medici dipendenti rimane la strada maestra e nuovi concorsi saranno banditi anche in Veneto, che nel frattempo sta esplorando altre tipologie di rapporti, alternative al ricorso alle esternalizzazioni. Si tratta in particolare, appunto delle convenzioni tra le stesse aziende e degli incarichi di lavoro autonomo, anche per questi però con interventi diretti a calmierare i costi determinando la misura massima delle tariffe orarie di riferimento.

Buona, ritiene la Regione in un comunicato, è la distribuzione territoriale delle candidature pervenute per lì’avvio di contratti di lavoro autonomo con i professionisti sanitari. I candidati, in sede di presentazione della domanda, devono infatti indicare per quale azienda sanitaria intendono dare la propria disponibilità, potendo indicare solo alcune o anche tutte le aziende. L’avviso resterà aperto sino al 9 marzo.

“L’andamento di questo avviso sta presentando un trend positivo – dice l’assessora alla Sanità Manuela Lanzarin – il che ci conforta sulla bontà della scelta fatta qualche settimana fa di aprire questo canale per rallentare progressivamente, come previsto dalla legge nazionale, l’utilizzo delle cooperative. Mi auguro che molte altre candidature possano arrivare nei prossimi nove giorni. C’è ancora molto tempo per aderire e in caso di esito positivo, come tutto fa presagire, Azienda Zero sarà incaricata di pubblicare ulteriori avvisi negli altri ambiti particolarmente interessati dal fenomeno”

Chi può candidarsi
Alla procedura comparativa possono candidarsi in primis medici specialisti in emergenza-urgenza, medici specialisti in altre discipline equipollenti e affini o in possesso dell’idoneità all’emergenza sanitaria territoriale (Mest), ma possono presentare domanda anche medici in possesso di altre specializzazioni, in formazione specialistica e laureati e non specializzati (che potranno essere impiegati negli ambulatori per i codici minori). Possono candidarsi anche i medici in pensione.

Le tariffe
Le tariffe orarie massime per gli incarichi di lavoro autonomo, che potranno essere conferiti dalle aziende sanitarie, sono quelle anticipate dalla deliberazione della giunta regionale 106/2024: 80 euro massimi per i medici specialisti in emergenza-urgenza o specializzazioni equipollenti; 60 euro massimi per i medici con altre specializzazioni o in possesso di attestato Mest; 40 euro per gli specializzandi.
Le aziende sanitarie avranno la possibilità di incrementare le tariffe del 30% per attività svolte in ospedali di base e strutture riabilitative in presenza di servizi di emergenza-urgenza.

I limiti
La delibera della Giunta Regionae precisa che anche le procedure dirette a consentire la stipula dei contratti con i professionisti sanitari potranno essere messe in atto in via eccezionale, solo dopo che le Aziende Sanitarie abbiano accertato l’impossibilità oggettiva di usare risorse umane disponibili al loro interno, anche in relazione al ricorso a tutti gli istituti previsti dai contratti collettivi nazionali di lavoro del personale dipendente: quindi solo in assenza di valide graduatorie di concorso pubblico o avviso pubblico, cui attingere per eventuali assunzioni a tempo determinato o indeterminato; ovvero quando, pur in presenza di tali graduatorie, vi sia il rifiuto di chi è in graduatoria in posizione utile; ed infine nell’attesa del completamento  delle procedure per l’assunzione di personale a tempo determinato o indeterminato, in rapporto alla natura permanente o temporanea delle funzioni che deve garantire.