La sanità veneta nel 2023: aumentano le prestazioni, ma non si trovano medici

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“L’appuntamento con la stampa di oggi voglio che inizi con un grazie da parte nostra a tutti i 59.480 lavoratori della sanità veneta che, nonostante le difficoltà di reperimento di medici, ha chiuso il 2023 con una lusinghiera serie di aumenti di prestazioni rispetto al 2022. La produttività è aumentata pressoché in tutti i settori di attività. Una bella smentita a certe leggende metropolitane che vengono fatte circolare e a quanto ogni tanto ci è dato di leggere, che farebbe pensare che qui nessuno lavora. I nostri sanitari lavorano tanto e bene, anche se nessuno nega che il sistema nel suo complesso è in una fase assolutamente problematica, a cominciare dal problema nazionale della carenza di medici”.

Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia che, affiancato dall’assessora alla Sanità Manuela Lanzarin e dal direttore generale della Sanità veneta Massimo Annicchiarico, ha presentato i dati di attività del 2023, confrontati con gli anni precedenti, del settore che assorbe buona parte del bilancio regionale.

I numeri
Gli aumenti di attività maggiormente significativi riguardano i ricoveri, 640.799 nel 2023 contro 618.855 nel 2022 (più 4%); gli interventi chirurgici, 488.976 contro 471.939 del 2022 (più 4%); le prestazioni di specialistica ambulatoriale, 10.389.452 contro 9.952.965 del 2022 (più 4%); le prestazioni di specialistica ambulatoriale complessa, 109.003 contro 103.779 del 2022 (più 5%); gli accessi ai Pronto Soccorso, 1.839.778 contro 1.778.775 del 2022 (più 3%); gli accessi ai Pronto Soccorso pediatrici, 244.461 contro 193.081 del 2022 (più 7%, ma il 45,5% sono codici bianchi); l’attività del Suem 118, con 479.993 missioni complessive contro 444.761 del 2022 (più 8%). In più, l’emergenza-urgenza ha ricevuto e gestito 845.408 chiamate.

Il personale
Zaia non ha dato numeri sulla situazione delle liste d’attesa, ma si è soffermato invece a lungo sulla situazione del personale: tra il 2019 e il 2023 i medici a tempo indeterminato sono calati di 170 unità (meno 2%), mentre sono stati 209 in più quelli a tempo determinato (più 84%); gli operatori del comparto infermieristico sono aumentati di 1.896 persone (più 8%); gli operatori socio sanitari sono aumentati di 2.912 operatori (più 41%).
Zaia si è quindi soffermato sui risultati dei 131 concorsi espletati dalla Regione per assumere camici bianchi, sottolineando come, dato eclatante, fra i medici siano stati messi a bando 1.023 posti, ma solo 390 abbiano trovato copertura, per mancanza di professionisti.

“Avessimo potuto – ha detto Zaia – avremmo assunto 1.023 medici e più, ma siamo riusciti ad arrivare solo a 390, come a dire che ogni 3 ambulatori, 2 si sono trovati senza medico. Sfatiamo quindi questa leggenda metropolitana che la Regione non vuole assumere e prendiamo atto che c’è un problema di reclutamento e normative a livello nazionale. Io, ad esempio, sono e sono sempre stato contrario alla strozzatura dell’accesso a numero chiuso nelle facoltà di Medicina, perché la selezione si crea sul campo, pur rendendomi conto che ci sono problemi organizzativi, che però si possono affrontare e risolvere”.

L’assessore Lanzarin ha infine fatto il punto sulla campagna vaccinale in corso contro l’influenza e il Covid. “Vaccinarsi – ha precisato – è ancora possibile, ma ad oggi abbiamo erogato 850 mila vaccini antinfluenzali e 200 mila contro il Covid. L’epidemia è ancora nel suo pieno – ha aggiunto – tanto che negli ultimi 15 giorni gli accessi ai Pronto Soccorso sono aumentati del 10%. L’occupazione dei posti letto negli ospedali ha raggiunto il 95%, mentre le terapie intensive sono al di sotto del 90%. La situazione non ha comunque causato nessun rallentamento delle attività chirurgiche”.