Virus H1N1, due decessi al San Bortolo. Russo: “Improprio parlare di influenza suina”

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Due decessi all’ospedale San Bortolo di Vicenza di persone contagiate dal virus H1N1, impropriamente chiamato “influenza suina”. Erano cinque le persone ricoverate nel reparto di rianimazione del nosocomio berico, colpite gravemente da questo virus: come riporta Il Giornale di Vicenza, tre donne e due uomini tra i 48 e i 70 anni, con un quadro clinico molto complesso a causa di una polmonite interstiziale che ha provocato una grave insufficienza respiratoria.

Oggi due di questi pazienti sono deceduti: si tratta di due uomini, uno di 47 e l’altro di 55 anni. L’ufficio stampa dell’Ulss 8 Berica, fa tuttavia sapere che si tratterebbe di persone che presentavano anche altre patologie e in merito in serata è stata diffusa una nota chiarificatrice da parte della direttrice del settore Prevenzione della Regione Veneto, Francesca Russo, che spiega come sia inappropriato parlare di “influenza suina”.

“L’influenza di questa stagione – spiega la dottoressa Russo – è caratterizzata dalla circolazione del virus H1N1 pdm09 (Pandemic disease Mexico 2009): si tratta del virus influenzale che circola in modo diffuso in tutte le stagioni influenzali dal 2009. Chiamarlo virus da  ‘influenza suina’ è un retaggio mediatico che fa pensare a un virus non stagionale. Ogni anno i virus respiratori determinano un aumento dei ricoveri e della mortalità nel periodo di circolazione; allo stato attuale è in linea con le stagioni influenzali del periodo pre pandemico. Il recente report dell’Oms conferma infatti che la mortalità è sovrapponibile a quella precedente al periodo della pandemia Covid. Rimane in ogni caso importante la sorveglianza attraverso i medici di medicina generale e pediatri e la sorveglianza ospedaliera”.

“Questo ceppo influenzale – continua la dirigente regionale – è contenuto nel vaccino, disponibile per i soggetti a rischio e per tutte le categorie indicate dal ministero: la vaccinazione è quindi assolutamente consigliata, anche ad un pubblico più ampio. Rimane importante l’uso di mascherine e strumenti di protezione individuale nel caso di contagio, e negli episodi più gravi un eventuale terapia tempestiva con antivirali soprattutto, nei soggetti con condizioni di rischio, ma solo dopo attenta valutazione medica”.

“Per esigenze di chiarezza – conclude Francesca Russo – è bene quindi rendere noto che non esiste, al momento, alcun nuovo caso di ‘influenza suina’, bensì contagi da virus H1N1, alla base della ‘normale’ ondata influenzale che sta coinvolgendo ampie porzioni di popolazione”.