Stagione vitivinicola, nel vicentino calo di produzione del 15 per cento. In aumento la Glera

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Grandinate primaverili, temperature alte e scarse precipitazioni in estate hanno condizionato la stagione vitivinicola del vicentino che registra un calo della produzione del 15% rispetto allo scorso anno. A condizionare le piantagioni è stata l’irrigazione ridotta a causa dell’emergenza idrica e per questo motivo alcuni tipi di uve sono già in fase di raccolta, anticipando i tempi sulla tradizionale tabella di marcia. Questo è ciò che è emerso nel focus presentato oggi da Regione e Veneto Agricoltura sulle previsioni vendemmiali in Veneto.

La qualità delle uve buona è risultata buona anche se la quantità è in calo, soprattutto nei vigneti non irrigati. Si parte ufficialmente questa settimana con la raccolta delle uve Pinot e Chardonnay per base spumante, Glera (Prosecco) il 10 settembre, Merlot il 13, Corvina il 16, Garganega il 19, solo per citare alcuni dei vitigni veneti. L’assessore regionale all’Agricoltura Federico Caner ha commentato così: “Il 2022 è un’annata caratterizzata da andamenti climatici anomali e da una siccità mai vista prima, che ha messo a dura prova i viticoltori veneti, impegnati anche a contrastare insidiose fitopatie”.

Si è temuto che la produzione ne risentisse fortemente – ha proseguito l’assessore – ma le piogge di agosto, un’oculata gestione dei vigneti e la preparazione dei nostri viticoltori, hanno consentito di mantenere le produzioni su discreti livelli, pur se con qualche riduzione che, secondo le ultimissime stime, potrebbe raggiungere mediamente nella nostra regione il 10% rispetto allo scorso anno, con punte superiori nei vigneti di collina non irrigati. L’andamento meteo delle prossime settimane sarà determinante per una buona riuscita della vendemmia. A confortare è la buona qualità delle uve che dovrebbe consentire al vigneto veneto di mantenere il primato che già occupa a livello nazionale e a rafforzare la considerazione che i nostri vini hanno acquisito presso i consumatori nei mercati internazionali”.

Anche nel Veneto dunque si è acceso il semaforo verde che segna il via della vendemmia. I primi grappoli a cadere nei cesti sono quelli delle varietà precoci (Pinot e Chardonnay per basi spumante) il cui inizio ufficiale è in programma tra il 26 e il 29 agosto, ma va detto che in alcune aree del vicentino e del padovano la raccolta è iniziata subito dopo ferragosto. Seguirà la vendemmia di tutte le altre varietà: Glera (Prosecco) dal 10 settembre, Merlot dal 13, Corvina dal 16, Garganega dal 19, solo per citare alcuni tra i principali vitigni veneti.

Il denominatore comune che ha caratterizzato, praticamente ovunque, l’annata vitivinicola in corso sono state le alte temperature e la scarsità di piogge, due fattori che avranno senz’altro una certa incidenza sulla produzione vendemmiale nel Veneto, ma anche nelle altre aree vitivinicole. Fortunatamente le precipitazioni registrate nel mese di agosto hanno raddrizzato una situazione che stava diventando allarmante, in particolare nei vigneti non serviti da irrigazione di soccorso. Anche le temperature, in particolare quelle notturne, da qualche giorno si sono notevolmente abbassate facendo ben sperare per una vendemmia molto interessante soprattutto per le varietà medio-tardive.

Nel vicentino è previsto un calo produttivo del 15% rispetto allo scorso anno dovuto alle grandinate primaverili, ma soprattutto alla prolungata sofferenza delle viti dovuta alla calura estiva e alla siccità dei terreni. Per la sua fertilità, la Glera avrà una produzione di circa un 10% in più rispetto allo scorso anno, anche in considerazione che quest’anno non ci sono stati danni da gelo. La produzione dei vitigni medio-tardivi sarà invece influenzata dalle eventuali precipitazioni che si registreranno fino alla raccolta. I nuovi vigneti messi a dimora incideranno sulla produzione totale di circa il 2%.