Terapie intensive al 13%: Zaia anticipa la zona gialla alla mezzanotte di oggi

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Un aumento esponenziale di nuovi contagi, con la prevedibile impennata, nel giro di due settimane, anche nei ricoveri negli ospedali: sono stati ben 5.557 in Veneto i nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore, una fra le regioni più colpite, con una incidenza del 5,1% sul totale dei tamponi effettuati (che son stati 108 mila). Lo dice il nuovo report di questa mattina di Azienda Zero.

Il presidente della Regione, Luca Zaia, ha spiegato però dal punto stampa a Marghera che potrebbe in parte risentire del caricamento di dati precedenti. Da inizio epidemia il totale dei contagiati tocca in ogni caso quota 570.842, su una popolazione di 4,8 milioni di abitanti (ossia quasi il 12% degli abitanti ha già fatto i conti col virus).

La massa critica delle persone attualmente positive è composta oggi di 57.038 soggetti (il 10% di tutti i contagiati da febbraio 2020): una settimana fa era 45.809. E’ quindi aumentata del 24,5%. In una settimana, sempre confrontando i dati di Azienda Zero, l’aumento dei pazienti positivi presenti nei reparti di terapia intensiva è del 26,1% (oggi occupano 164 posti-letto, mentre 298 sono i ricoverati in terapia intensiva per motivi non Covid). Nelle aree mediche delle strutture sanitarie venete sono ricoverate 1.425 persone (l’aumento è stato in sette giorni del 25,7%). Si tratta di numeri da turbolenza, che fanno riferimento ai contagi registrati mediamente due settimane fa e che quindi vengono usati dagli uffici regionali anche per effettuare proiezioni (non tranquillizzanti) per le prossime settimane.

Per questo il presidente della Regione ha anche fatto il punto sulla pressione dei malati negli ospedali veneti: “Abbiamo il 13% di occupazione delle terapie intensive, tre sopra il limite di zona gialla, mentre in area medica siamo al 15%, esattamente quello che fa scattare la zona gialla. E’ verosimile quindi che il Veneto verrà dichiarato giallo”. Vista la situazione, dato anche l’ultimo weekend pre-natalizio e le occasioni di assembramenti per le Festività, Zaia ha così deciso di anticipare il cambio di colore di due giorni, emanando un’ordinanza di “principi e raccomandazioni” che entra in vigore alla mezzanotte di oggi e rimarrà valida fino al 16 gennaio.
Durante la conferenza stampa il governatore veneto ha anche diffuso due tabelle sull’incidenza dei non vaccinati nei nuovi casi positivi e sui ricoveri, con dati suddivisi per fasce di età.

Cosa prevede l’ordinanza
Al di fuori delle abitazioni la mascherina va usata subito, sempre all’aperto, ad eccezione dei bambini sotto i 6 anni e i soggetti con patologie e disabilità. Per gli operatori sanitari, i degenti e i lavoratori delle case di riposo sarà essere aumentata la frequenza degli screening con un test ogni quattro giorni. Negli ospedali potrà entrare solo un accompagnatore e lo stesso vale per le strutture di accoglienza agli anziani. “Sono sospesi i rientri in famiglia degli ospiti delle Rsa. Per le eccezioni – ha spiegato Zaia – è previsto un periodo di quarantena di 7 giorni al rientro. Per quanto riguarda le scuole, se una classe ha un positivo i compagni attenderanno in quarantena l’esito del proprio test. Finché sei in attesa della risposta l’alunno resta in quarantena”.

Le raccomandazioni
Il presidente della Regione Veneto, che si è fatto un test rapido in diretta, ha poi invitato tutti alla massima attenzione: “Chiunque abbia qualsiasi tipo di sintomo si metta in auto isolamento, si faccia un tampone e verifichi la situazione. Per le Feste, se possibile, fate un test rapido fai da te prima di incontrarvi e andare a cena”. “Se siamo fortunati – ha concluso – avremo il picco tra fine dicembre e la prima settimana di gennaio. Lo scorso anno giornata di oggi era stata il picco massimo. Adesso l’infezione è venuta da Est, da Slovenia, poi in Friuli Venezia Giulia, Bolzano, in Carinzia, sta scendendo e si sposterà come una perturbazione; ci attraverserà e spero si dilegui”.