Variante Omicron, l’analisi sui reflui rivela la presenza massiccia del ceppo virale

La variante Omicron del Covid 19 è risultata dominante in Veneto a seguito di un particolare studio condotto sulle acque reflue. Omicron, nella settimana dal 19 al 25 dicembre 2021, è stata infatti riscontrata in poco meno dell’80% dei campioni sequenziati.

Il dato è stato reso noto nei giorni scorsi dalla responsabile della Direzione regionale Prevenzione, Francesca Russo, in uno dei consueti punti stampa sull’epidemia Covid-19 in Veneto, tenuti dal presidente Luca Zaia.

All’iniziativa di sorveglianza sistematica del Covid e delle sue varianti nelle acque reflue, istituita dal Ministero della Salute con il coordinamento dell’Istituto Superiore di sanità, il Veneto ha subito aderito, approvando su proposta dell’assessore alla sanità Manuel Lanzarin, una specifica delibera dal titolo “Istituzione di una sorveglianza sistematica del Sars-CoV-2 e delle sue varianti nelle acque reflue.

“Considerata l’importanza di tale sorveglianza – fa notare la Lanzarin – la Regione Veneto ha partecipato su base volontaristica a tutte le fasi sperimentali del progetto, supportando l’Iss con i dati e l’esito dei campionamenti attuati e ha individuato, come richiesto dallo stesso Iss, una serie di depuratori da campionare, privilegiando quelli a cui conferiscono i capoluoghi di provincia e i depuratori di Jesolo, Bassano e Peschiera, quali centri di particolare interesse turistico”. I risultati raccontano che in Veneto la variante Omicron è apparsa inizialmente nella settimana tra il 5 e l’11 dicembre, fino a diventare dominante in quella tra il 19 e il 25.