Veneto, case vuote e pochi alloggi per chi lavora. Fondazione TTNE: “Regione stimoli le imprese ad agire”

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In Veneto aumentano le case vuote, mentre i lavoratori faticano a trovare un’abitazione. E’ questa la fotografia impietosa della Fondazione Think Tank Nord Est che ha realizzato uno studio sul tema e che – conb l’obiettivo di contribuire al dibattito in vista delle prossime elezioni regionali del Veneto, propone a chi governerà la Regione Veneto da fine novembre di incentivare la riqualificazione del patrimonio abitativo per destinarlo al personale delle imprese.

Un fenomeno che si evidenzia nei numeri: in soli dieci anni – tra 2014 e 2024 – in Veneto si sono contate oltre 96 mila unità abitative in più, a fronte di una diminuzione di quasi 51 mila residenti. Si tratta di una tendenza che accomuna tutte le province, con la sola eccezione di Verona dove anche il trend demografico si mantiene positivo.

Lo studio
L’analisi della Fondazione muove i suoi passi dall’assunto che l’attrattività del sistema imprenditoriale del Veneto si basa anche sulla possibilità di garantire una sistemazione ai lavoratori che decidono di trasferirsi nella nostra regione: la questione abitativa, però, è sempre più centrale nelle politiche per il lavoro e pertanto si preferiscono le imprese in grado di offrire un alloggio. In questo contesto, il calo demografico del Veneto sta impattando drammaticamente anche sul patrimonio immobiliare: la diminuzione della popolazione comporta inevitabilmente , infatti, l’aumento delle abitazioni vuote. Un effetto amplificato dall’incremento del numero di case: e lo squilibrio è ben evidente dalla classificazione dei Comuni, costruita incrociando il trend demografico e quello delle unità abitative.
Nel periodo 2014-2024, il 60% dei Comuni del Veneto ha registrato la diminuzione della popolazione e l’aumento degli immobili, mentre il 31% dei Municipi ha visto crescere sia il numero dei residentiche quello dello delle abitazioni. Infine, solamente nel 9% dei Comuni il calo degli abitanti si è accompagnato alla diminuzione delle case.

L’analisi svolta dalla Fondazione evidenzia poi come gli immobili non occupati siano
presenti soprattutto nei piccoli Comuni: in media la quota di abitazioni vuote è del
68% nei Municipi del Veneto con meno di cinquecento abitanti, mentre in quelli con una
popolazione compresa tra cinquecento e mille residenti la quota di case non occupate è del
54%. La percentuale diminuisce con l’aumentare della dimensione demografica dei
Comuni, attestandosi tra il 15% e il 16% nelle realtà con più di 10 mila abitanti.
Anche le “seconde case” entrano nel computo degli immobili non occupati, che
infatti si trovano soprattutto nelle località di vacanza, dove in gran parte coincidono
con le case a uso turistico (infatti rappresentano il 57% del totale nei Comuni ad
alta intensità turistica). Ma una quota importante di abitazioni vuote, tra il 15% e il
30%, si trova in vaste zone del Veneto.

I dati vicentini
In provincia di Vicenza in dieci anni (2014-2024) le unità abitative sono aumentate di 14.704 unità, mentre la popolazione è diminuita di 11.219 residenti: la performance peggiore, dopo Venezia. Quanto ai Comuni, quelli che hanno visto una diminuzione della popolazione e un aumento delle unità abitative sono il 72%, quelli che hanno segnato un aumento sia della popolazione che delle unità abitative sono il 27% e i Municipi che hanno registrato una diminuzione della popolazione e anche delle unità abitative solo il 2%.

Un patrimonio da ristrutturare
Gran parte di queste unità abitative vuote avrebbe bisogno di importanti lavori di
ammodernamento. Infatti, il patrimonio edilizio del Veneto è abbastanza datato: il
29% delle case non occupate è stato costruito entro il 1960, mentre il 32% dal
1961 al 1980. D’altro canto, quasi il 75% degli attestati di prestazione energetica
(Ape) richiesti in Veneto tra il 2018 e il 2023 si riferisce a edifici con classe
energetica bassa (dalla D alla G): queste abitazioni rappresentano un grande bacino
potenziale per le ristrutturazioni.
“La riqualificazione del patrimonio immobiliare è una sfida strategica per il Veneto –
dichiara Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est –
perché riguarda temi cruciali quali la sostenibilità ambientale, la qualità abitativa, la
competitività del sistema economico, lo spopolamento dei piccoli Comuni.
Chiediamo alla prossima Giunta Regionale del Veneto di definire nuove misure per
stimolare gli investimenti sul patrimonio edilizio: le imprese, se incentivate con
contributi specifici, potrebbero ristrutturare numerose abitazioni, per metterle a
disposizione dei propri addetti in arrivo da altri territori, incentivando così il loro
trasferimento in Veneto con la propria famiglia. Questi interventi – precisa
Ferrarelli -, oltre a rilanciare il settore edile, ambiscono ad aumentare l’offerta di
case, favorire la residenzialità dei lavoratori, non consumare ulteriore suolo, ridurre
le emissioni in atmosfera grazie all’efficientamento energetico degli edifici,
ripopolare i piccoli Comuni”.

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