Zaia alle opposizioni: “Se ritenete che abbiamo fatto qualcosa di illegale andate in Procura”

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“Se siete così convinti, dopo questo Consiglio regionale, che ci sia qualcosa di illegale, qualcosa, comunque, che è stato gestito in maniera maldestra, che ravveda responsabilità personali, individuali del sottoscritto, dell’assessore, di qualche tecnico, metteteci la faccia una volta: andate in Procura e fate una denuncia”. Lo ha detto il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, chiudendo oggi il suo intervento in diretta pubblica in Quinta Commissione Consiliare, dopo le critiche delle minoranze all’operato della Regione nella seconda ondata.

Zaia ha relazionato sulla situazione legata al Covid-19 e sul caso tamponi rapidi. Un intervento atteso, vista la richiesta di una commissione d’inchiesta da parte delle opposizioni. Zaia ha ricostruito quanto avvenuto un anno fa, nel corso della prima ondata, e poi nel corso della seconda, quando il Veneto ha contato duemila morti in più rispetto al resto d’Italia. “Almeno chiariremo una volta per tutte la verità – aggiunge -. Noi non abbiamo nulla da nascondere e non ci sentiamo neanche nella condizione di essere trattati come dei lazzaroni o dei poco di buono. Io non vengo qua né a giustificarmi e né a farmi processare, ma vengo qua a dirvi come è stata questa storia”.

“Al 31 dicembre – ha spiegato Zaia – è arrivo il culmine dell’infezione autunnale: il rapporto ricoverati-terapia intensiva in questo periodo è variato: sono aumentati i ricoverati in area non critica, l’incidenza dei ricoveri ha pesato di più. Abbiamo fatto sequenziare dall’istituto Zooprofilattico il virus, scoprendo il 24 dicembre che da noi è arrivata la variante inglese. E scopriamo di avere 5 mutazioni del virus presenti nel database nazionale, l’inglese e 2 tipicamente venete. Questa ondata è stata anomala, inspiegabile per certi versi, abbiamo capito che il Nord è colpito dal virus. Si è creato un ciclo di mortalità che ha colpito il Veneto – siamo gli ottavi in Italia – e le altre regioni del Nord. In questa fase abbiamo utilizzato una marea di tamponi, in primis i molecolari (e ricordo che nessun test è affidabile al 100%), poi i test rapidi. Il massimo di stress per la macchina era di 25mila tamponi al giorno, tutto il resto è stato raggiunto dai test rapidi”.

“Alcuni processi – ha aggiunto Zaia – sono inspiegabili e non potrò mai accettare, per la difesa della mia reputazione e quella della mia squadra, che qualcuno accosti l’incuria, la mancanza di rispetto per le persone o altro, alle mortalità,perché vi posso garantire che ho già iniziato con qualche persona che ho denunciato e porterò fino al giorno che avrà vita fino all’ultimo giudizio, perché accetto tutto, accetto le critiche, ma non esiste questo venticello dell’accostamento malizioso morti, incuria: con me non funziona”.

“Noi ci mettiamo la faccia tutti i giorni – ha detto ancora il presidente del Veneto – perché prendiamo decisioni. Sono decisioni codificate, comunque sancite dalla legge, perché i miei tecnici sanno che la mia parola d’ordine è sempre una, la legalità. A me quelli che giocano la schedina lunedì mattina mi fanno sorridere: non è facile gestire questa tragedia, mai avrei pensato da amministratore di trovarmi davanti a questa tragedia”.