Incendio Altavilla, l’Arpav: qualità dell’aria ora ok, ma criticità nella gestione delle acque

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Anche l’Arpav, l’Agenzia regionale per l’ambiente del Veneto, è intervenuta subito ieri sera presso l’incendio che ha devastato l’azienda di materie plastiche ex Imp di Altavilla Vicentina, su chiamata della centrale operativa dei vigili del fuoco e in supporto al Comune.

I tecnici hanno effettuato alcuni campionamenti di aria dell’ambiente, sia sopra vento che sotto vento, riscontrando solo a valle tracce non significative di qualche inquinante organico tipico degli incendi. Dalle condizioni meteo dopo la mezzanotte il vento è risultato estremamente debole e proveniente da Sud-Est verso Nord-Ovest (i dati sono stati rilevati nella stazione meteo Sant’Agostino).

Già questa mattina, spiega Arpav, in una nota, la situazione della qualità dell’aria è rientrata nella normalità. Critica è risultata invece la gestione delle acque di spegnimento, che sono finite nella rete idrica superficiale a causa della indisponibilità di stoccaggio delle vasche esistenti. La conseguenza è stata il dilavamento nelle acque superficiali: per le vie brevi sono stati informati gli enti preposti (società adrica e consorzio di bonifica).
Questa mattina sono in corso ulteriori accertamenti sui corpi idrici a valle. L’incendio risulta concluso e conseguentemente sono in corso le ripetizioni dei campionamenti come da prassi.

Fiamme, esplosioni e magazzino collassato alla ex Imp. Pompieri ancora all’opera

Bacchiglione e Retrone hanno presentato oggi in centro a Vicenza una colorazione biancastra (accompagnata da un forte odore di detersivo) proviene dallo spegnimento dell’incendio di Altavilla, provocato dallo sversamento delle acque di spegnimento nella rete superficiale. “A seguito dell’incendio – precisa infatti Arpav in una nota inviata anche al Comune di Vicenza – è avvenuto lo sversamento sui piazzali esterni della ditta di detergenti ed altre sostanze, la cui composizione è in corso di determinazione, nella rete di raccolta acque piovane e da qui è fuoriuscita nello Scolo Riello che confluisce nel fiume Retrone”.

In mattinata, peraltro, la ditta “ha provveduto a chiudere la tubazione di mandata delle acque meteoriche mediante pallone otturatore interrompendo quindi la contaminazione verso le acque superficiali”. Arpav sta eseguendo specifiche analisi sull’acqua, per determinare esattamente concentrazione e tipologia dell’inquinante. Gli esiti degli accertamenti saranno comunicati al Comune e agli altri enti interessati. I tecnici informano che non è stato possibile utilizzare le cosiddette “panne”, usualmente impiegate per limitare l’inquinamento da idrocarburi, perché il materiale sversato è solubile e pertanto non galleggia.