Bacino Ulss 8, nessuna variazione nel breve periodo per AstraZeneca. 80 mila i vaccinati

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Il punto vaccini in Fiera a Vicenza

Circa 112 mila dosi somministrate a partire dal Vax-Day del 27 dicembre 2020, con 81 mila vicentini ad averne ricevuta (almeno) una e 31 mila ad aver completato l’accoppiata e quindi considerati immuni agli effetti del coronavirus. Per questi ultimi si tratta dei prodotti farmaceutici Pfizer e Moderna, le prime accreditate in Italia e subito disponibili a cavallo dell’anno 2021, mentre i richiami per AstraZeneca o Vaxzevria inizieranno a essere distribuiti alla popolazione a partire dalla prima decade maggio, a tre mesi di distanza dal “primo round” (intervallo di 21 giorni invece per gli altri due sieri).

Secondo la direzione dell’Ulss 8 Berica, che stamattina ha diffuso i dati parziali riguardo la campagna di vaccinazione per il capoluogo e hinterland, Basso e Ovest Vicentino, la nuova direttiva che riguarda AstraZeneca più indicato per gli over 60 – con la formula oggetto di discussione del “consigliabile” – non dovrebbe produrre rallentamenti nel breve periodo. E chi attende la seconda dose di questa tipologia di vaccino a vettore virale, seppur più giovane di 60 anni – forze dell’ordine e docenti in particolare – la riceverà come da programmi e senza controindicazioni. Allo stesso modo gli anziani che hanno ricevuto un siero Pfizer o Moderno completeranno il ciclo con lo stesso farmaco.

Queste in estrema sintesi i temi salienti toccati nel corso del punto stampa convocato per fare un minimo chiarezza in più sulla controversa campagna vaccinale, che si è tenuto a Vicenza nella mattinata di venerdì (a Bassano per l’Ulss 7), analogamente a tutte le altre Ulss regionali su indicazioni della Regione Veneto. “In relazione alla raccomandazione del Ministero della Salute circa l’utilizzo preferenziale del vaccino AstraZeneca per le persone di età superiore ai 60 anni, si precisa che tale indicazione non comporta variazioni nel breve periodo. Le prossime sedute riguardano i cittadini over 80 (per i quali è previsto il completamento della somministrazione della prima dose entro domenica 11 aprile) e i pazienti fragili: entrambe categorie per le quali viene utilizzato il vaccino Pfizer”.

L’utilizzo di AstraZeneca è invece previsto, in questa fase della campagna di vaccinazione, per gli utenti tra i 70 e i 79 anni, dunque di età ben superiore rispetto al limite suggerito dal Ministero della Salute. L’unica variazione di rilievo annunciata oggi riguarda gli accompagnatori dei soggetti “fragili” (legge 104), per i quali se conviventi è prevista la vaccinazione con AstraZeneca, contestualmente alla vaccinazione dei loro cari (con Pfizer). Da ieri, in pratica in tempo reale dopo l’arrivo della circolare, tali accompagnatori sono stati vaccinati con AstraZeneca se di età superiore ai 60 anni, mentre per quelli di età inferiore – un numero non cospicuo di persone – gli operatori dell’Ulss 8 Berica hanno provveduto a raccogliere i nominativi al fine di richiamarli in un secondo momento, per essere vaccinati nelle prossime settimane con la tipologia di vaccino più adatta.

Una spiegazione richiesta da più parti concerne i motivi che hanno portato a “consigliare” come preferenziale la fascia d’età dei sessantenni e più rispetto a giovani e adulti, in controtendenza rispetto a quanto invece avveniva ai primi di febbraio. Punto nevralgico sarebbero gli studi sulle trombosi riscontrate come effetto collaterale in un numero relativo di “vaccinandi”. Le valutazioni sul tema sono state fatte dal Comitato Tecnisco Scientifico incaricato dal Governo. “Dopo avere esaminato tutta la documentazione disponibile, oltre agli organi di vigilanza Aifa ed Ema, l’associazione tra il vaccino AstraZeneca e i casi di tromboembolismi è definita come estremamente rara e comunque non è stata riscontrata nei soggetti di età superiore a 60 anni, nei quali l’incidenza dei casi a seguito della vaccinazione risulta addirittura inferiore rispetto a quella attesa. Viceversa, il vaccino si è dimostrato efficace nel ridurre il rischio di malattia grave, ricovero in ospedale e morte a seguito di contagio da Covid-19, pertanto il bilancio circa l’utilizzo del vaccino AstraZeneca si conferma positivo e appare progressivamente più favorevole al crescere dell’età, sia in considerazione dei maggiori rischi di sviluppare la malattia in forma grave, sia per il mancano riscontro di un aumento del rischio di eventi trombotici nei soggetti vaccinati di età superiore ai 60 anni”.

I numeri parziali. Ad oggi l’Ulss 8 ha somministrato 111.955 dosi di vaccino anti-Covid a 80.790 vicentini, dei quali 31.165 hanno già ricevuto la seconda. Per quanto riguarda AstraZeneca, ne sono state somministrate 31.888 dosi senza registrare alcuna reazione avversa significativa, salvo alcuni casi di malesseri temporanei passati spontaneamente nel giro di circa 24 ore. Nella giornata di oggi è prevista in Fiera di Vicenza la prima dose ai nati nel 1934 (1.300 persone) e a Lonigo delle seconde dosi per i nati tra il 1929 e il 1900; sempre oggi, in Fiera, sarà completata la somministrazione delle seconde dosi ai farmacisti (298). Nel fine settimana (solo in Fiera) domani prima dose per i nati ne 1935 (1.400) e domenica per la coorte del 1936 (1.400), completando così la prima somministrazione a tutti gli over 80. Un “esercito” di 32 mila tra anziani e grandi anziani, senza contare quelli ospiti nella case di riposo.