Barista vicentina si destreggia tra cocktails & “coca”. Ultimo cin cin con… la Finanza

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
Il "tavolo imbandito" al comando della Gdf con la merce sequestrata nell'appartamento

La barista al bancone offriva coca cola e, all’occorrenza, quando richiesto, a che cocaina. A coglierla in flagranza di reato sono stati i finanzieri del gruppo berico, facendole scattare le manette ai polsi e denunciandola per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti: la donna, infatti, secondo le Fiamme Gialle beriche fungeva da distributore diretto di polvere bianca.

In suo possesso sono stati trovati 56 grammi di cocaina, già suddivisi in piccoli ovuli che, come spiega la nota del comando della GdF di Vicenza, la donna smerciava direttamente ai clienti di un bar del capoluogo berico, in zona piscine comunali. Si tratta del “Bar Aurora“, sito in via Ferrarin, su cui sono in corso accertamenti per verificare il coinvolgimento o meno nella condotta vietata.

Età, nazionalità, iniziali e la residenza precisa della barista denunciata alla Procura berica non sono stati resi noti nell’immediatezza della diffusione della notizia, avvenuta solo nel pomeriggio di venerdì (il blitz è avvenuto nei giorni scorsi), ma saranno già disponibili nei prossimi giorni in base alle carte processuali depositate. La droga sequestrata avrebbe fruttato al dettaglio almeno 5 mila euro alla “dispensatrice di sballo” ora sotto indagine.

E’ stato appurato che la “attività extra” della giovane donna dalla doppia vita consisteva nello smerciare solo droga di topo cocaina, spesso a cittadini insospettabili di Vicenza e provincia frequentatori abituali del locale, come emerso dagli appostamenti dei finanzieri in borghese. Con la scusa di prendersi un caffè o un aperitivo, bastava “allungare” qualche banconote in più al bancone per ricevere in cambio le dosi.

Grazie alla collaborazione ottenuta dall’unità cinofila, uno dei segugi antidroga ha fiutato le 34 confezioni di droga da 1,5 grammi circa ciascuna nell’appartamento del piano superiore rispetto all’esercizio pubblico. Scontata, nel caso si appurasse che la gestione del bar fosse al corrente dell’attività illecita, la sospensione della licenza di vendita e somministrazione di cibo e bevande, alla luce del grave reato “ospitato”. Dovrà decidere in merito il questore Dario Sallustio nei prossimi giorni.

La notizia è in aggiornamento