Bocciodromo, il bando per la nuova concessione scatena lo scontro politico

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Foto Facebook "Bocciodromo Vicenza"

S’infiamma lo scontro politico a Vicenza sul caso “Bocciodromo”. Il centro sociale, autogestito da associazioni vicine al mondo antagonista, è ospitato da alcuni anni in uno stabile di proprietà comunale concesso dall’allora amministrazione di centrosinistra guidata da Achille Variati. Ma nell’ultimo anno, con la nuova giunta di centrodestra di Francesco Rucco, quella concessione è stata più volte messa in discussione. Tanto che, una volta scaduta, si è arrivati all’indizione di un nuovo bando aperto anche ad altre realtà del territorio. Una mossa che i gestori del Bocciodromo hanno subito visto come un modo per disfarsi di una presenza politica ingombrante.

E proprio la gara per la concessione in uso dell’immobile è ora stata messa sotto accusa dall’opposizione. Gara a cui hanno aderito anche l’associazione serba “Sloga” e il Comitato provinciale ASI. In una nota congiunta i Consiglieri comunali di minoranza Sandro Pupillo (Da Adesso in Poi), Ciro Asproso (Coalizione Civica) e Otello Dalla Rosa (Partito Democratico) si dicono preoccupati “poiché da alcune interlocuzioni avute pare vi sia stato un comportamento volontario da parte di alcuni componenti dell’Amministrazione comunale atto, potenzialmente, a condizionare la gara”. Accuse molto gravi, a cui si aggiunge il caso della nomina di una nuova commissione per il vaglio dei progetti di gestione dell’immobile e per la valutazione dell’offerta economica. Le minoranze fanno notare anche come una delle associazioni aderenti alla gara, nello specifico ASI, “abbia partecipato al bando senza aver effettuato alcun sopralluogo cognitivo dell’immobile in oggetto. Ispezione, che è solitamente propedeutica a descrivere l’offerta tecnica in maniera puntuale sia per ciò che riguarda l’utilizzo degli spazi e le attività che vi si intende svolgere, sia per determinare una proposta progettuale ed economica consona”. I tre consiglieri si dicono pronti, nel caso in cui fosse intaccato il regolare svolgimento della gara pubblica, “a presentare un esposto a Prefetto e Questore”.

Accuse considerate “di gravità inaudita” dall’amministrazione vicentina che, per bocca dell’assessore alla trasparenza Silvia Maino, ha parlato di “un attacco vile che rispediamo al mittente, garantendo che non c’è alcun atteggiamento ostile nei confronti degli attuali gestori dell’immobile, ma solo la volontà di gestire il bando nella maniera più precisa e trasparente possibile, proprio per ribadire la nostra imparzialità”. “Ovviamente, nessun amministratore si è mai occupato della redazione del bando in tutte le sue fasi, né tantomeno della nomina della commissione”, ha fatto sapere l’assessore, “azioni che competono esclusivamente al dirigente preposto”. “Con questa interrogazione – ha concluso Maino – si vuole alimentare la politica del sospetto, confermando un atteggiamento a dir poco astioso nei confronti di questa amministrazione”.

Anche gli attuali gestori del Bocciodromo sono intervenuti oggi con una nota pubblicata sui loro profili social. “Non è certo un segreto che le esperienze e le idee che hanno trovato casa in Bocciodromo negli ultimi anni siano particolarmente scomode per la giunta che governa la città”, si legge nella nota. “Non è un mistero nemmeno che il bando indetto dall’Amministrazione per l’assegnazione dello spazio di Via Rossi 198 sia un tentativo di cancellare quelle esperienze e quelle idee”.

“L’interrogazione formulata da alcuni membri del consiglio comunale ed apparsa sulla stampa di oggi conferma gli interrogativi che in molti si sono posti in questi mesi: prendiamo per esempio il caso paradossale di una associazione che partecipa al bando senza nemmeno aver compiuto un sopralluogo”. I gestori del Bocciodromo definiscono “paradossale” l’intera vicenda concludendo con la richiesta “delle motivazioni alla base del repentino cambio di commissione”.

 

Andrea Fasulo