Con la nuova stagione di “Terrestri” torna il teatro contemporaneo all’Astra

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Emma Dante inaugurerà la stagione il 22 ottobre (in replica il 23 ottobre)

Torna a Vicenza “Terrestri”, la nuova stagione del contemporaneo al Teatro Astra. Il cartellone andrà dal 22 ottobre al 18 marzo e avrà per protagonisti grandi nomi della scena nazionale come Emma Dante, Giuliana Musso e Mario Perrotta, con la consulenza alla drammaturgia di Massimo Recalcati, che presenteranno i loro ultimi lavori. In scena anche realtà affermate come Amor vacui, Sotterraneo, Dewey Dell con il loro nuovissimo lavoro diretto da Teodora Castellucci e le giovani rivelazioni Angelo Campolo, Malmadur e Mattia Cason. Dal teatro sociale alle storie al femminile, dalla narrazione ai linguaggi visivi, dalla tradizione alle nuove tecnologie. Uno sguardo sul teatro che lavora sull’innovazione dei linguaggi e sfida lo spettatore e l’artista con interpretazioni sempre originali.

Un progetto curato dal Centro di Produzione Teatrale La Piccionaia per il Comune di Vicenza con il sostegno del Ministero della cultura e della Regione del Veneto. “L’inizio di una nuova stagione teatrale porta con sé sempre un po’ di emozione – spiega l’assessore alla cultura Simona Siotto -. Credo che il tornare a teatro segni anche un ritorno, per così dire ufficiale, al confronto periodico, continuativo con la cultura, con le idee capaci sia di far pensare sia di portare svago, con le amiche e gli amici con cui condividiamo le cose belle. L’inizio della stagione teatrale d’autunno è tutto questo e molto altro, specie per chi, a ogni ottobre, è così impaziente di ritrovarsi al Teatro Astra».

Questa nuova stagione di “Terrestri” sarà un osservatorio per ciò che accade nel mondo. Per leggere la storia e la nostra quotidianità, per riflettere sui cambiamenti che attraversiamo, sulle nostre metamorfosi evolutive. Con simbolo un’adolescente con gli occhi chiusi e una farfalla che si posa delicatamente sulla bocca. Un’immagine che rappresenta la rinascita, dopo un periodo di forte cambiamento, ma anche il sogno e la speranza per il futuro in una polaroid che fissa un momento, un istante ritratto da Stefano Questorio nel progetto Pop Quarantine nato nel 2020, durante il lockdown.

Pop Quarantine, Stefano Questorio

IL PROGRAMMA.  A inaugurare la stagione, venerdì 22 ottobre, in replica anche sabato 23 ottobre Emma Dante: “Misericordia è una favola contemporanea. Racconta la fragilità delle donne, la loro disperata e sconfinata solitudine. Una realtà squallida, intrisa di povertà, analfabetismo e provincialismo, esplora l’inferno di un degrado terribile, sempre di più ignorato dalla società.” Così l’artista introduce “Misericordia”, il nuovo spettacolo, coprodotto dal Piccolo Teatro di Milano con Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale e Teatro Biondo di Palermo. La regista siciliana torna alla sua lingua, al suo stile, al suo universo emotivo, per raccontare la fragilità delle donne, la loro disperata solitudine. Grazie al teatro, restituisce la voce a creature che, nella società e nella storia, non ne hanno.

Spetta a Sotterraneo, invece, raccontare l’impossibile sabato 6 novembre in “Atlante linguistico della Pangea”. Decine di vocaboli, universali e culturospecifici al tempo stesso, in un dialogo online con altrettanti parlanti madrelingua sul significato e l’uso di queste parole nella cultura di provenienza. Brevi “lezioni di intraducibilità”, divenute la traccia per uno spettacolo che mette in scena le parole stesse, trasformando un piccolo dizionario in una sorta di drammaturgia atipica. Una sorta di equivoco culturale portato in scena dalla compagnia toscana, cresciuta negli anni attraverso la ricerca di un linguaggio proprio sempre più potente e originale, vincitrice del Premio Ubu Spettacolo dell’anno (2018) per Overload.

Giuliana Musso con il suo nuovo lavoro “Dentro (Una storia vera, se volete)”, venerdì 19 novembre, arriva a Vicenza dopo la partecipazione alla Biennale di Venezia. Teatro d’inchiesta, tra poesia e denuncia, che usa anche l’ironia come strumento per arrivare dritto al pubblico. Vicentina d’origine e udinese d’adozione, l’attrice torna all’Astra mettendo in scena l’incontro con una donna e con la sua storia segreta: “un’esperienza difficile da ascoltare. Una madre che scopre la peggiore delle verità. Una figlia che odia la madre. Un padre innocente fino a prova contraria. E una platea di terapeuti, consulenti, educatori, medici, assistenti sociali, avvocati che non vogliono sapere la verità”.

Giuliana Musso, in scena venerdì 19 novembre

“Tutta la vita” è lo spettacolo ideato da Amor Vacui nel quale i componenti Lorenzo Maragoni, Andrea Bellacicco ed Eleonora Panizzo venerdì 3 dicembre condurranno gli spettatori alla scoperta delle proprie paure, risvegliando la parte più fragile e conservatrice. Una generazione di 35/40enni si interroga sulla propria esistenza: una persona può passare la sua vita a fare lo stesso lavoro, stare nella stessa relazione, vivere nella stessa città, senza mai farsi domande. Poi a un certo punto fa come un passo indietro o di lato, si guarda da fuori e si chiede: perché sono qui? Quand’è che ho deciso che questo sarebbe stato il resto della mia vita? Una produzione di La Piccionaia con il Teatro Stabile del Veneto e il Teatro Metastasio di Prato, con la regia di Lorenzo Maragoni, neoeletto campione italiano di poetry slam 2021 alle finali nazionali di poetry slam (poesia orale e performativa) Metronimìe al Festival di Poesia Performativa a Torino.

Spazio al giovane talento Angelo Campolo – Daf, vincitore del premio nazionale In-Box: rete di sostegno del teatro emergente italiano, e al suo “Stay hungry”, venerdì 21 gennaio, che mette in scena un racconto aperto al pubblico dell’avventura dell’attore e regista messinese stesso, diviso tra Milano e Messina, impegnato in un percorso di ricerca teatrale nei centri di accoglienza in riva allo stretto. Il monito di Steve Jobs, “Stay Hungry”, risuona in chiave beffarda nel caleidoscopio di storie umane, da Nord a Sud, che attraversano i ricordi di questa autobiografia, in cui vittime e carnefici si confondono, bene e male sono divisi da confini incerti e tutti i personaggi sono segnati, ciascuno a suo modo, da una “fame” di amore e conoscenza, in un tempo di vuoti che diventano voragini.

Per la prima volta all’Astra Malmadur, venerdì 4 febbraio, con “50 minuti di ritardo”, rievocazione di un’esperienza realmente accaduta a un membro della compagnia teatrale veneta su un aereo diretto da Mykonos a Venezia. La partenza fu ritardata di 50 minuti a causa della presenza a bordo di due profughi di circa sessant’anni travestiti da turisti. Solo dopo che furono fatti scendere, l’aereo poté decollare. Nessuno dei passeggeri fece nulla. Uno spettacolo interattivo che utilizza le nuove tecnologie quello proposto della compagnia, con sede nella città storica di Venezia, che crede in un teatro fondato su un lavoro lento, multidisciplinare e collettivo, che cerca il rapporto diretto col pubblico, l’ironia e al contempo la messa in crisi delle certezze dello spettatore.

Il teatro Astra si conferma luogo del contemporaneo soprattutto con l’appuntamento in calendario sabato 19 febbraio. Il concerto di musica elettronica “Hamlet” di Dewey Dell, compagnia di danza e performing arts fondata nel 2006 da Teodora Castellucci, Agata Castellucci, Demetrio Castellucci ed Eugenio Resta, porta in scena un’ispirazione al classico shakespeariano fortemente visiva, all’insegna della danza e di un impatto potente. Con un cast internazionale, l’ideazione e la regia di Teodora Catellucci, lo spettacolo mette al centro l’essere figli: una condizione esistenziale umana che ci porta ad imparare a vivere procedendo per modelli imitativi, proprio come gli animali. La ricerca coreografica di questo lavoro si avvicina molto al concetto di corporeità che accomuna i riti di possessione di tutto il mondo, senza avere l’intenzione di replicare o peggio di imitare nessuna di queste pratiche cultuali.

Dewey Dell, compagnia di danza e performing arts in scena il 19 febbraio

Da non perdere anche la giovane rivelazione Mattia Cason, danzatore, attore e performer. Una delle realtà più interessanti della nuova scena, vincitore del Premio Scenario 2021 protagonista sabato 5 marzo con “Le Etiopiche”. Una rilettura dell’epica di Alessandro Magno alla luce della contemporaneità, aprendo una riflessione sull’Europa di oggi, in una prospettiva che contempla l’accoglienza come opportunità piuttosto che come limite: storia e mito, plurilinguismo e multidisciplinarietà, complessità concettuale e artigianato teatrale che ricollocano nel passato tematiche del presente.

Chiude il cartellone, venerdì 18 marzo, il nuovo lavoro di Mario Perrotta dal titolo Dei Figli. Uno spettacolo co-prodotto da La Piccionaia e Teatro Stabile di Bolzano, Fondazione Sipario Toscana e Permàr a conclusione della trilogia “In nome del padre, della madre, dei figli”.  L’attore, drammaturgo e regista pugliese tre volte Premio Ubu, con la consulenza drammaturgica di Massimo Recalcati, prova a ragionare su quella strana generazione allargata di “giovani” tra i 18 e i 45 anni che non ha alcuna intenzione di dimettersi dal ruolo di figlio. Non tutti, per fortuna, e non in ogni parte del mondo. Ma in Italia sì, e sono tanti. Una possibile lettura di un fenomeno tutto contemporaneo: a che età si smette di essere figlio?

“Terrestri è la stagione di teatro contemporaneo dell’Astra di Vicenza che finalmente torna a riaprire le sue porte a quel pubblico che da sempre si è appassionato di nuovi linguaggi, teatro di inchiesta e di indagine, nuove modalità di scrittura per la scena – spiegano Nina Zanotelli Sergio Meggiolan, curatori della stagione di La Piccionaia -. Ci sentiamo in costante cambiamento. Per noi l’Astra è motore di energia, creatività, di innovazione alimentato dalla passione, dallo studio, dalla ricerca: è cambiamento nei linguaggi, nelle forme, è rinnovamento nelle generazioni. Abbiamo lo sguardo puntato sulle nuove generazioni, il loro punto di vista è per noi nutrimento per immaginare il futuro del mondo. Terrestri è l’occasione per ritrovare i nomi che hanno fatto la storia di questo teatro, ma soprattutto l’occasione per dare spazio a nuovi sguardi della scena. Una lente di ingrandimento sui temi di attualità, di interesse civile, ma ci piace, anche, imparare dalle nuove generazioni per capire la loro visione di un mondo in cambiamento».

Il programma completo, informazioni dettagliate su prenotazioni e biglietti sono disponibili sul sito www.piccionaia.org