Coronavirus, le disposizioni della Diocesi: sì alle celebrazioni ma con poche persone

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Ancora vietate nel vicentino, a causa del nuovo Coronavirus, le sante messe e le celebrazioni con un notevole afflusso di fedeli. Lo scrive la Diocesi di Vicenza in una nota – firmata dal vicario generale Lorenzo Zaupa e dal cancelliere vescovile Enrico Massignani – nella quale si ricorda che il Vescovo di Vicenza, in costante collegamento con le autorità pubbliche e in sintonia con gli altri Vescovi del Veneto, ha dato disposizioni che saranno in vigore da oggi alle ore 24 di domenica 8 marzo. Eccole nel dettaglio.

Cosa è consentito

  • L’apertura alla preghiera individuale di chiese, oratori e santuari, avendo attenzione a rimuovere l’acqua lustrale dalle acquasantiere.
  • La celebrazione delle Messe feriali con limitata partecipazione di fedeli. Si garantisca la distanza di almeno un metro tra le persone, si ometta lo scambio della pace e si dia la Comunione solo in mano.
  • La celebrazione delle Messe esequiali in chiesa con la partecipazione dei soli familiari, oppure, in accordo con i familiari e comunque senza assembramento, di una liturgia esequiale in cimitero.
  • La celebrazione dei matrimoni con la presenza dei soli familiari.
  • La celebrazione individuale del sacramento della Riconciliazione, dell’Unzione degli infermi e la visita agli ammalati, con le dovute attenzioni.
  • Le attività ordinarie della parrocchia che non prevedono concentrazione di tante persone in un unico ambiente per lungo tempo (es. organismi di comunione, direttivi, equipe, ecc.).
  • L’apertura dei bar dei centri parrocchiali e degli spazi esterni, nel rispetto delle indicazioni delle autorità e cioè evitando assembramenti e tenendo conto delle dimensioni degli spazi.
  • L’apertura della Curia diocesana, dell’Archivio Storico e del Museo Diocesano.

Cosa è sospeso

  • Le celebrazioni liturgiche pubbliche che prevedono grande afflusso di fedeli: le Messe festive di domenica 8 marzo comprese quelle della vigilia, le Cresime, le Messe di Prima Comunione, la Prime Confessioni, ecc.
  • Gli incontri di catechesi, di iniziazione cristiana e dei vari gruppi.
  • Tutte le iniziative parrocchiali e diocesane straordinarie che prevedono una partecipazione numerosa (ad es. proiezioni cinematografiche nelle sale della comunità, concerti, serate culturali, sagre, feste).
  • Le attività didattiche e i servizi all’infanzia nelle scuole paritarie di ogni ordine e grado, come già disposto dalle autorità competenti.
  • Le attività formative e gli incontri pubblici promossi dai diversi uffici diocesani, le lezioni dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose e dell’Istituto Diocesano di Musica Sacra e Liturgica.

La nota ricorda anche di attenersi sempre a criteri di prudenza, evitando concentrazione di persone in spazi ristretti e per lungo tempo, e alle indicazioni generali di igiene pubblica. Ricorda inoltre che, come recita il decreto pubblicato domenica sera, “l’apertura dei luoghi di culto è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro”.